Russia, Putin malato non si ricandida alle elezioni presidenziali?
Rumor choc dalla Russia, Federazione verso il caos
Colpo di scena in Russia. Un colpo di scena che potrebbe cambiare gli equilibri geo-politici mondiali. Tutti i sondaggi danno per certa la rielezione di Vladimir Putin alle elezioni presidenziali del marzo 2018 con una percentuale superiore al 60-65%. Ma, negli ultimi giorni, alcuni media indipendenti russi cominciano ad ipotizzare che lo zar del Cremlino possa decidere clamorosamente di non ricandidarsi per non meglio precisati "problemi di salute". I rumor sulle condizioni fisiche del presidente russo tornano ripetutamente anche a causa di improvvise assenze anche lunghe dalla scena pubblica, spesso giustificate in modo bizzare e poco credibile. Ma queste nuove indiscrezioni a pochi mesi dalle elezioni presidenziali aprono scenari del tutto nuovi, soprattutto considerando le relazioni tra Mosca e Washington.
A prendere il posto di Putin, in caso di forfait, potrebbe essere il premier Dmitrij Medvedev che dal 2008 al 2012 è già stato presidente della Federazione russa ma che gode di una popolarità particolarmente bassa ed è al centro di moltissime polemiche e accuse di corruzione. Il leader dell'opposizione liberale, il blogger Alexey Navalny, non sembra avere l'autorevolezza e la forza per candidarsi con speranze di successo al Cremlino. Così come il grigio comunista Gennadij Zjuganov, sempre più in calo nei sondaggi, e l'ultra-nazionalista Vladimir Žirinovskij ormai considerato quasi una macchietta. I comunisti potrebbero mettere da parte Zjuganov, ormai sulla scena da più di 20 anni, e cercare un altro leader che forse, sfruttando la povertà che ancora colpisce una larga fetta della popolazione, soprattutto nelle zone rurali del paese, potrebbe avere qualche chance. Fatto sta che se Putin si fa parte il pericolo è che la Russia vada incontro ad una fase di instabilità politica con tutti i pericoli legati all'immenso potere militare, comprese le testate nucleari, e ai vari dossier aperti, dalla Siria alla lotta all'Isis, dall'Ucraina alle relazioni con Donald Trump.