Esteri

Russia-Ucraina, Draghi: "Ok sanzioni più severe. Energia? Serve diversificare"

Mosca conferma l'obiettivo, neutralizzare e demilitarizzare l'Ucraina, che è determinata a resistere, rispondere al fuoco e a rompere le relazioni diplomatiche

Draghi riferisce alle Camere: "Aspettiamoci profughi dall'Ucraina"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha riferito oggi venerdì 25 febbraio in aula sulla crisi Ucraina. "L'invasione ha assunto subito una forma ampia e crescente, abbiamo registrato esplosioni diffuse anche nella regione di Leopoli, la più vicino ai confini con l'unione Europea". ha detto Draghi nella sua informativa alla Camera sulla crisi russo-ucraina.

"Nella notte tra mercoledì e giovedì la Federazione Russa ha lanciato un'offensiva imponente nei confronti dell'Ucraina. L'aggressione è avvenuta subito dopo un messaggio con cui il Presidente Putin ha annunciato un''operazione speciale mirata' in Ucraina orientale, ed è stata preceduta da un attacco cibernetico capillare che ha paralizzato i siti governativi ucraini".

"L'invasione ha assunto subito una scala ampia e crescente. Le forze terrestri russe sono entrate in territorio ucraino da nord-est, nord, sudest e dalla costa sud, ed è stato chiuso alla navigazione il Mar d'Azov, isolando i porti di Mariupol e Berdiansk".

Forze anfibie russe sono sbarcate a Odessa, la principale citta' portuale, dove vi sono notizie di almeno una ventina di vittime. L'esercito russo - sottolinea il premier - prosegue con lanci di missili sulle principali citta', anche quelle dell'Ucraina centro-occidentale. Una pioggia di missili e' caduta la scorsa notte su Kiev, mentre l'esercito ha assediato varie citta' lungo la strada tra il confine e la citta'.

"Una pioggia di missili e' caduta la scorsa notte su Kiev, mentre l'esercito ha assediato varie citta' lungo la strada tra il confine e la citta'. L'esercito russo ha preso il controllo della zona della centrale nucleare di Chernobyl. L'Ucraina conta finora 137 soldati uccisi e 316 feriti dall'inizio dell'attacco e parla di 800 uomini persi dalle forze russe, che invece non hanno ancora fornito dati sulle vittime dell'invasione".

L'offensiva ha gia' colpito in modo tragico la popolazione ucraina: il Ministero dell'Interno ucraino registra vittime civili. Le immagini a cui assistiamo - di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane - sono terribili e ci riportano ai giorni piu' bui della storia europea. Si registrano lunghe file di auto in uscita da Kiev e da altre città ucraine, soprattutto verso il confine con l'Ue. È possibile immaginare un ingente afflusso di profughi verso i Paesi europei limitrofi".

"Le operazioni rischiano di prolungarsi fino alla distruzione del sistema difensivo ucraino". Cosi' il premier Mario Draghi nell'informativa alla Camera sulla situazione in Ucraina. "Il governo russo ha avanzato la proposta di trattative dirette con il governo ucraino, e confermato che l'obiettivo e' neutralizzare e demilitarizzare l'Ucraina. Non risulta al momento un riscontro ucraino", sottolinea il presidente del Consiglio.

L'ambasciata italiana resta aperta e operativa

"L'Ambasciata italiana a Kiev è aperta, pienamente operativa, e mantiene i rapporti con le autorità ucraine, in coordinamento con le altre ambasciate, anche a tutela degli italiani residenti. L'Ambasciata resta in massima allerta ed è pronta a qualsiasi decisione. Abbiamo già provveduto a spostare il personale in un luogo più sicuro. Ai circa 2000 connazionali presenti è stato raccomandato di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di valutare con estrema cautela gli spostamenti via terra dentro e fuori il Paese", aggiunge Draghi. 

"Voglio ringraziare l'Ambasciatore Pier Francesco Zazo e tutto il personale dell'Ambasciata per la professionalita', la dedizione, il coraggio che stanno dimostrando in queste ore. E voglio ringraziare il Ministro Di Maio, i diplomatici e tutto lo staff della Farnesina, per il loro incessante impegno". Cosi' il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l'informativa urgente alla Camera sulla crisi in Ucraina. Questo passaggio e' stato accolto dall'Aula con un applauso.

"Alla luce della chiusura dello spazio aereo e della situazione critica sul terreno, stiamo pianificando in coordinamento con le principali ambasciate dell'Unione Europea un'evacuazione in condizioni di sicurezza", spiega il premier. 

Draghi: "Pronti a nuove e più severe sanzioni alla Russia"

Per quanto riguarda le sanzioni, l'Italia è perfettamente in linea con gli altri Paesi dell'Unione Europea, primi tra tutti Francia e Germania. Le misure sono state coordinate insieme ai nostri partner del G7, con i quali condividiamo pienamente strategia e obiettivi". In questi giorni, "l'Unione europea ha dato prova della sua determinazione e compattezza. Siamo pronti a misure ancora piu' dure se queste non dovessero dimostrarsi sufficienti".

"Prevediamo un secondo "pacchetto"" di sanzioni "che includa membri della Duma non ancora sanzionati". Lo ha detto il premier Mario Draghi alla Camera. Draghi ha ricordato che le altre sanzioni in essere "includono misure finanziarie, come il divieto di rifinanziamento per banche e imprese pubbliche in Russia, e il blocco di nuovi depositi bancari verso istituti di credito dell'Ue; misure sul settore dell'energia; sul settore dei trasporti, il blocco dei finanziamenti per nuovi investimenti in Russia e misure di controllo delle esportazioni; la sospensione degli accordi dei visti per passaporti diplomatici e di servizio russi".

"Il Presidente ucraino Zelensky ha affermato la determinazione delle autorità ucraine a resistere e a rispondere al fuoco russo, e a rompere le relazioni diplomatiche con Mosca". Così il premier Mario Draghi nell'informativa alla Camera sulla crisi ucraina. "Ieri sera ha emanato un decreto che dispone una 'mobilitazione generale' di tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni di età, ai quali è stato fatto divieto di lasciare il Paese

"Zelenskj in pericolo, primo obiettivo dei russi insieme alla famiglia"

"L'Italia condanna con assoluta fermezza l'invasione, che giudichiamo inaccettabile. L'attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei".  "Voglio esprimere ancora una volta la solidarietà del popolo e del Governo italiano alla popolazione ucraina e al Presidente Zelensky" ha aggiunto tra gli applausi dell'aula di Montecitorio. "Il ritorno della guerra in Europa non può essere tollerato" ha aggiunto.

"È stato un momento drammatico quello della connessione con il presidente Zelenskj ieri, nascosto da qualche parte a Kiev: ci ha detto che non c'è più tempo e che lui e la sua famiglia sono l'obiettivo numero uno. Avevamo fissato una telefonata per le 9.30 che poi non c'è stata perché Zelenskj non era più disponibile". 

"Per quanto riguarda il piano bilaterale, stiamo definendo un pacchetto da 110 milioni di euro di aiuti finanziari all'Ucraina a scopi umanitari e di stabilizzazione macro-finanziaria". Lo ha detto il premier Mario Draghi intervenendo in Aula alla Camera sottolineando come l'intero tessuto economico della regione si sia "disgregato". "Nell'ambito della Difesa - ha aggiunto -, si stanno predisponendo misure di assistenza, in particolare nel settore dello sminamento e della fornitura di equipaggiamento di protezione".

"La Nato non può entrare in Ucraina"

"Le forze saranno impiegate nell'area di responsabilita' della NATO e non c'e' nessuna autorizzazione implicita dell'attraversamento dei confini". Cosi' il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l'informativa urgente alla Camera sulla crisi in Ucraina, illustrando i piani di risposta dell'Alleanza atlantica all'attacco russo. "I piani prevedono due aspetti fondamentali: l'incremento delle forze dispiegate in territorio alleato, con il transito delle unita' militari sotto la catena di comando e controllo del Comandante Supremo Alleato in Europa; e l'utilizzo di regole d'ingaggio predisposte per un impegno immediato", ha aggiunto Draghi 

Energia, Draghi: "Imprudente non aver diversificato i fornitori"

"Le vicende di questi giorni dimostrano l'imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. In Italia, abbiamo ridotto la produzione di gas da 17 miliardi di metri cubi all'anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi nel 2020 - a fronte di un consumo nazionale che e' rimasto costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi. Dobbiamo procedere spediti sul fronte della diversificazione, per superare quanto prima la nostra vulnerabilita' e evitare il rischio di crisi future". Lo dice il premier Mario Draghi nell'informativa alla Camera.

“Il Governo è comunque al lavoro per approntare tutte le misure necessarie per gestire al meglio una possibile crisi energetica. Ci auguriamo che questi piani non siano necessari, ma non possiamo farci trovare impreparati. Le misure di emergenza includono una maggiore flessibilità dei consumi di gas, sospensioni nel settore industriale, e regole sui consumi di gas nel settore termoelettrico, dove pure esistono misure di riduzione del carico”, ha poi aggiunto Draghi. 

"Potrebbe essere necessaria la riapertura di alcune centrali a carbone per colmare alcune mancanze del momento, e siamo pronti a calmierare il prezzo dell'energia: è necessario".

"Intendiamo incrementare il gas naturale liquefatto importato da altre rotte, come gli Stati Uniti. Il presidente americano Joe Biden - ha spiegato - ha offerto la sua disponibilita' a sostenere gli alleati con maggiori rifornimenti, e voglio ringraziarlo per questo".

Draghi: "Le fonti rinnovabili sono la risposta più valida sul lungo periodo"

"Ho parlato del gas, ma la risposta piu' valida nel lungo periodo sta nel procedere spediti, come stiamo facendo, nella direzione di un maggiore sviluppo delle fonti rinnovabili, anche e soprattutto con una maggiore semplificazione delle procedure per l'installazione degli impianti. Vorrei notare che gli ostacoli a una maggiore speditezza a questo percorso non sono tecnici, tecnologici ma sono solo burocratici. Tuttavia il gas resta essenziale come combustibile di transizione".

Cosi' il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante l'informativa urgente alla Camera sulla crisi in Ucraina, in un passaggio accompagnato da due applausi dell'Aula. "Dobbiamo rafforzare il corridoio sud, migliorare la nostra capacita' di rigassificazione e aumentare la produzione nazionale a scapito delle importazioni - ha aggiunto -. Perche' il gas prodotto nel proprio Paese e' piu' gestibile e puo' essere meno caro".

Un lungo applauso dell'Aula della Camera ha sottolineato la fine dell'informativa urgente del premier Mario Draghi sul conflitto russo-ucraino.