Esteri
Salari più alti ma ordini dimezzati: il boom dei prezzi manda ko i rider
Usa/ Nelle città dove è stato approvato l'aumento della paga minima oraria le aziende hanno aumentato i prezzi: crolla il numero degli ordini
Salari più alti ma ordini dimezzati e ristoranti in rivolta: il caso degli Stati Uniti
Negli Stati Uniti sta crescendo la protesta da parte dei ristoratori. Come riferisce il quotidiano la Repubblica, nelle aree metropolitane dove è stato deciso di innalzare la paga oraria dei lavoratori, molte aziende della ristorazione hanno reagito alzando i prezzi dei propri prodotti e servizi.
Tale incremento tariffario ha però sortito l'effetto contrario alle attese, causando un netto calo degli ordini da parte della clientela. I consumatori, trovandosi di fronte a listini più cari, hanno preferito rivolgersi altrove dove i prezzi risultano ancora più competitivi. Di conseguenza, numerosi ristoranti hanno visto ridursi drasticamente i propri incassi e alcuni sarebbero addirittura a rischio chiusura.
Come riporta il quotidiano "e così hanno aumentato le tariffe, dando il via però a un piccolo terremoto interno all’intera filiera delle consegne a domicilio di cibo: ordini dimezzati, meno lavoro per i rider, meno lavoro per i ristoranti e proteste da parte di una buona parte degli interessati che chiedono ai governi cittadini di riportare indietro le lancette del tempo, e della legge. Così almeno stando a quanto riporta il Wall Street Journal che racconta come anche l’ordine di un hamburger o di un burrito da 20 dollari oggi possa costare anche il doppio.
Da non sottovalutare che " i principali gruppi di consegna di cibo online in Europa e negli Stati Uniti hanno accumulato più di 20 miliardi di dollari di perdite operative da quando sono stati quotati in borsa. Il calcolo è stato fatto dal Financial Times che sottolinea come le perdite si siano accentuate dopo la feroce battaglia per le quote di mercato che ha caratterizzato le aziende in questi anni".
"Lo scorso marzo i ministri del lavoro dell’Unione europea hanno dato il via libera alla cosiddetta direttiva rider, una legge per regolare la situazione contrattuale dei lavori digitali delle piattaforme di consegne a domicilio. Il testo è in attesa di adozione formale da parte del Consiglio europeo e dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale Ue gli Stati membri avranno due anni per integrare le disposizioni della direttiva nella legislazione nazionale. In Europa soltanto si contano 40 milioni di lavoratori delle piattaforme", conclude la Repubblica.