Esteri
Salis è libera: "Voglio pizza e birra". Ma il giudice rivela il domicilio
Le prime parole dell'insegnante, candidata alle Europee con Avs, dopo la concessione dei domiciliari: "Nessuno deve subire quello che ho subito io"
Ilaria Salis, lo sfogo dopo aver lasciato il carcere di Budapest
Ilaria Salis è tornata "libera", il tribunale di Budapest ha concesso all'insegnante di lasciare il carcere e passare agli arresti domiciliari. L'attivista, candidata alle prossime Europee con Avs, si è sfogata appena arrivata nel suo nuovo appartamento preso in affitto nella capitale ungherese: "Nessuno deve subire quello che ho subito io". Il primo desiderio è stato subito esaudito: una pizza margherita e una birra, mangiata a pranzo - riporta Il Corriere della Sera - con papà Roberto e mamma Roberta. A cena, invece, verdure fresche. In cella il problema dell’alimentazione è stato tra i principali, per via della pesantezza della dieta locale, e l’ambasciata era riuscita a farle avere pasti un po' più consoni alle abitudini italiane.
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Ma a parte il cibo, ora ci sono altre e più urgenti questioni da affrontare. A cominciare da una campagna elettorale e un voto popolare che potrebbero restituirle ben altra libertà, di qui a due settimane. Salis oggi è tornata in tribunale in taxi assieme ai suoi genitori e per la prima volta non è stata portata in aula in manette e con le catene alle caviglie. L'attivista italiana è a processo a Budapest con l'accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Salis è entrata rapidamente tra giornalisti e il gruppo dei suoi amici, fra i quali anche Zerocalcare, che l'attendevano all'esterno del tribunale. Oggi è prevista la terza udienza del processo a suo carico.
Giudice rivela domicilio Salis, padre protesta
Il giudice Josef Szos ha rivelato l'indirizzo dove Ilaria Salis sta scontando da ieri i domiciliari durante la terza udienza del processo a carico dell'attivista milanese. Immediata la protesta del padre Roberto Salis che si è girato verso l'ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli dicendogli che 'bisogna fare qualcosa". "L'indirizzo non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale', ha detto l'avvocato della difesa Gyorgy Magyar.