Esteri

Spagna, finisce l'era Sanchez: così la Destra piglia tutto e punta sull'Ue

di Vincenzo Caccioppoli

La Spagna volta pagina e il nuovo corso sembra virare decisamente a destra: Sanchez perde anche Madrid dove Ayuso potrà governare senza l'appoggio di Vox

E questo alla fine gli è stato fatale, e con le dimissioni prova ad uscire da quello che ormai appariva come una prigione dorata, che rischiava di soffocarlo e metterlo ancora di più all’angolo. Alberto Núñez Feijóo, il moderato segretario del partito, che aspira a guidare il prossimo governo, ha infatti subito avvertito Sanchez di non pensare di oscurare quello accaduto oggi con la sua decisione di dimettersi.

Quello che pare chiaro a tutti, di fronte a questa ennesima debacle di uno degli ultimi paladini del progressismo europeo ( come non dimenticare la rapidità con cui la segretaria del Pd Elly Schlein, appena eletta, ha voluto incontrare il premier spagnolo a Bruxelles), mostra la crisi profonda di una sinistra europea, sempre più lontana dalla realtà e dal contatto con il suo elettorato storico e che guarda con sempre maggiore timore e preoccupazione all'appuntamento del prossimo giugno per il rinnovo dell’Europarlamento.

La vittoria schiacciante della Meloni lo scorso settembre in Italia, e il suo atteggiamento moderato fino a qui mostrato, è stato probabilmente utile per convincere l'elettorato di mezza Europa che la destra brutta, pericolosa e cattiva è solo una semplice mistificazione operata dal mainstream di sinistra.

Ed è per questo che la caduta rovinosa di Sanchez e della sinistra in Spagna (che segue quello accaduto un mese fa in Svezia e Bulgaria, e a fine settembre in Svezia, ma anche in Francia la destra è data in netto vantaggio in tutti i sondaggi) può rappresentare l’ennesima occasione per far riflettere i popolari europei (di cui il Ppe spagnolo rappresenta una delle componenti più rappresentative ed ascoltate) sulla opportunità di arrivare ad una alleanza con i conservatori europei per arrivare ad una chiara e solida maggioranza al prossimo parlamento europeo. E questo non potrebbe che ulteriormente rafforzare la leadership della nostra premier a livello internazionale.