Esteri

Spagna, finisce l'era Sanchez: così la Destra piglia tutto e punta sull'Ue

di Vincenzo Caccioppoli

La Spagna volta pagina e il nuovo corso sembra virare decisamente a destra: Sanchez perde anche Madrid dove Ayuso potrà governare senza l'appoggio di Vox

Chissà se sul voto a Vox avranno inciso anche le pretestuose polemiche della vicepresidente Diaz (altra grande sconfitta di questa tornata elettorale) che qualche settimana fa proprio per attaccare il partito di Abascal, ha duramente criticato il governo italiano di Giorgia Meloni per la sua legge sul lavoro del 1 maggio. La Diaz che aveva annunciata la sua candidatura per le prossime legislative, è rimasta certamente spiazzata dalla decisione di Sanchez di dimettersi (e qualcuno ha voluto sottolineare come questo fatto potrebbe anche non essere del tutto casuale).

Il suo obiettivo era quello di presentarsi con una nuova forza politica, sumar, abbandonando il partito Podemos, che sembra entrato in una crisi ormai irreversibile e che ha perso anche a Barcellona, dove governava con la sua esponente Ada Colau ( sulla cui riconferma proprio la Diaz aveva incentrato tutta la sua campagna elettorale). Ora il tempo è talmente esiguo che i piani della vicepresidente rischiano di dover subire un deciso ridimensionamento. Ma anche i popolari forse avrebbero preferito più tempo e vedere il governo del Psoe, macerarsi per sei mesi nelle sue tante contraddizioni. Il premier spagnolo paga la sua mancanza di leadership che non gli ha permesso di governare con autorevolezza una maggioranza divisa e litigiosa.