Esteri
Sudan, la democrazia dorata in crisi. Usa e Russia ci mettono lo zampino
I retroscena sul Paese al centro del conflitto. "Le tensioni tra Russia e Usa potrebbero estremizzarlo". Parla l'esperto dell'area Marco Valentini
Sudan, la democrazia dorata crocevia di conflitti e interessi
Il Sudan è uno stato strategico, geograficamente parlando, sia per quanto riguarda il traffico di migranti africani attraverso il Sahel, che per gli equilibri di potere nel corno d’Africa e Mar Rosso. Il 15 aprile il Sudan è esploso: scontri tra le due fazioni armate si sono registrati nella capitale. Il primo contendente è il generale Abdel Fattah al-Burhan, presidente dall’ottobre del 2021. Dall’altra parte il “contendente”, il generale Mohamed Hamdan Dagalo vice-presidente del Sudan e comandante delle milizie autonome Janjaweed, in seguito inquadrate nello stato come “forza di supporto rapido”. Da quando il presidente civile al-Bashir ha lasciato nel 2019, il Sudan si è trascinato per un paio di anni, con un governo instabile ma in pace. Ora l’equilibrio delle forze si è spezzato e ognuno vuole la sua parte di sogno democratico sudanese. A dirla tutta, in Sudan ci sono anche soldi da fare, se si ha l’etica giusta. Facciamo il punto.
L’esperto Marco Valentini: “Il Sudan non esiste come Paese”
Per capire meglio la situazione reale in Sudan, Affaritaliani ha interpellato un esperto dell’area, Marco Valentini, operatore in contesti di crisi, sia che siano causate dagli uomini (guerre) che da calamità naturali (inondazioni, siccità, carestie etc..). Dall’Afghanistan Valentini ci spiega il mercato immobiliare di Kabul mentre in sottofondo si sentono gli ak47 scoppiettare allegri e dopo otto anni di lavoro sul campo in Sudan ci racconta l’aria che tira.
“Il Sudan non esiste come paese. Come diceva Herbert Kitchener - famoso comandante inglese che conquistò il Sudan e inventò i campi di concentramento in Sud Africa, di cui vi abbiamo parlato Ndr - il Sudan è uno scatolone di sabbia tra la cataratta di Assuan e la colonia inglese dell’Uganda”. Valentini aggiunge: “Ai tempi nessuno si filava questa area. Poi nel ‘900 i francesi cominciarono a farci un pensiero guardando al Darfur, agli inglesi non piaceva l’idea che i francesi dividessero in due le loro colonie e quindi crearono uno stato da zero. Misero insieme il nord con forti contaminazioni egiziane, le tribù arabe dei territori costieri, fecero la capitale a Kartoum e agganciarono il sud. Così nacque il Sudan pre-scissione”.