Esteri
Sudan nel caos, stranieri in fuga. Meloni: “Nessun italiano lasciato indietro”
Khartoum continua a bruciare nello scontro tra l'esercito e i paramilitari. La Turchia di Erdogan lancia un appello di mediazione
Sudan in fiamme, cittadini stranieri in fuga. Attaccato un convoglio francese, un ferito
Operazioni simili sono state condotte anche da altri Paesi che stanno mettendo in salvo i propri cittadini dal conflitto. Lo scenario a Khartoum è talmente critico che gli Usa hanno dovuto chiudere la propria ambasciata ed evacuare il personale diplomatico con un aereo militare, come annunciato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden. L'avvenuta evacuazione del personale della propria ambasciata è stata annunciata anche dal Regno Unito. Quasi cento persone sono state evacuate dalla Francia, che conta di portarne in salvo altre cento; in un'operazione poi abortita, peraltro, un francese è stato ferito da un cecchino dei paramilitari, almeno secondo la versione fornita dall'esercito sudanese.
Germania, Belgio e Olanda hanno annunciato altresì l'inizio delle operazioni di evacuazione di loro cittadini dal Sudan dopo che sabato l'Arabia Saudita era già riuscita a rimpatriarne 91. A Khartoum inoltre sono stati visti incolonnarsi alla volta di Port Said decine di veicoli bianchi delle Nazioni Unite e molti autobus nonostante la tregua umanitaria di tre giorni annunciata venerdì sia stata violata anche nelle ultime ore fra l'altro con raid aerei delle Forze armate che, secondo i paramilitari, hanno causato "decine di morti e feriti".
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Sudan in fiamme, la Turchia si propone come centro di mediazione
Un funzionario diplomatico sudanese ha nel frattempo rivelato al Sudan Tribune che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha suggerito ai leader militari sudanesi di tenere negoziati in Turchia. Nelle telefonate degli ultimi due giorni, quest'ultimo avrebbe parlato con Al-Burhan e Hemetti, trasmettendo il desiderio della Turchia di mediare la fine della guerra. Il leader turco si sarebbe offerto di ospitare negoziati diretti ad Ankara, con assicurazioni al comandante del supporto rapido. Al momento non si hanno chiare indicazioni della posizione delle due fazioni sulla proposta.