Esteri
Trump, il magnate di New York le prova tutte per ribaltare il risultato
Il repubblicano telefona al Gov della Georgia per chiedergli di dargli i voti.
E adesso Donald Trump sembra aver perso il controllo sulla sua incredibile, inutile e dannosa campagna contro la vittoria di Joe Biden. Secondo una registrazione ottenuta dal Washington Post il Presidente in carica, in una lunga telefonata, avrebbe fatto pressione sul Segretario di Stato della Georgia, il repubblicano Brad Raffensperger, allo scopo di “trovare abbastanza voti per ribaltare la vittoria di Biden”. Nella stessa registrazione si sente pure la velata minaccia del tycoon in cui si afferma che, in caso contrario, il Governatore potrebbe commettere un crimine.
“Voglio solo trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo. Perché abbiamo vinto nel tuo Stato”, ha detto Trump impermeabile alle cause perse in tutti gli Stati.
I voti dicono che il democratico Biden, ha battuto Trump nello Stato della Georgia per 11.779 voti. Il risultato è stato contato due volte e certificato a livello federale.
E i tentativi del repubblicano in Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Michigan, sono stati tutti respinti, persino dal Tribunale Supremo.
Il tono della chiamata è davvero inquietante ,soprattutto perchè fatta da un Presidente degli Stati Uniti in carica. “La gente della Georgia è arrabbiata, la gente del paese è arrabbiata. E non c'è niente di sbagliato nel dirlo, sai? Penso che i tuoi calcoli siano sbagliati” ha detto Trump al Governatore.
Al che Raffensperger risponde: "Ebbene, signor Presidente, la vera sfida che dovete affrontare è che i vostri dati sono sbagliati".
In un altra parte della registrazione arriva dal Presidente un possibile accusa "Questo è un crimine, perchè migliaia di voti sono stati distrutti e non puoi lasciare che accada. È un grande rischio per te e per il tuo avvocato, Ryan Germania”. La battaglia inaudita del Presidente è contro non solo la giustizia americana ma contro il suo stesso partito. Partito che ha riconosciuto la vittoria di Biden.
L'ex presidente della Camera dei rappresentanti, Paul Ryan, ha fatto una dichiarazione pesante contro l’accaduto “È difficile concepire un atto più antidemocratico e anti-conservatore di un intervento federale per invertire i risultati certificati dagli Stati privando milioni di americani dei loro diritti ”.
Il senatore dello Utah Mitt Romney ha detto che non avrebbe mai potuto immaginare che "queste cose accadessero nella più grande democrazia del mondo".
Nonostante ciò la crociata di Trump ha ancora alcuni sostenitori a Washington. Mercoledì si svolgerà una sessione bicamerale per contare i voti elettorali di Biden e confermarlo vincitore delle elezioni presidenziali, ultimo passo prima del giuramento. Circa una dozzina di senatori e diverse dozzine di membri del Congresso intendono sollevare obiezioni mettendo in discussione il risultato. Questo semplicemente ritarderà e complicherà la giornata. Trump ha anche chiesto una grande manifestazione dei suoi sostenitori lo stesso giorno.
Alla sete di potere non c’è mai fine. Ma forse il 20 gennaio i giochi saranno davvero chiusi. Forse.