Esteri
Ucraina, dal cinismo di Putin un insegnamento per l'Europa
Se l’Occidente si allarma a sufficienza, e si dota di fonti energetiche diverse da quelle russe, potrebbe un giorno applicare qualcosa di più di alcune sanzioni
Tuttavia – anche se stimo molto l’intelligenza e la spregiudicatezza di Vladìmir Putin – non sono sicuro che con questo show militare (se tale rimarrà) abbia veramente fatto un affare.
1 Nessuno dice più che la Nato non serve a niente: Putin stesso l’ha riqualificata dicendo (non si sa quanto sinceramente) di averne paura. E l’Occidente spaventato la sente oggi molto più necessaria di quanto non pensasse qualche mese fa.
2 In secondo luogo, l‘ipotesi dell’invasione dell’Ucraìna è servita a mettere in evidenza come sia un errore strategico, per una commodity essenziale come il gas, dipendere da uno Stato che non è un alleato. Se chiudesse i rubinetti del gas la Russia potrebbe farci morire di freddo, e ci costringerebbe anche a chiudere le fabbriche. E così finalmente da noi anche i cretini (cioè la maggioranza dei cittadini) hanno capito che bisogna diversificare le fonti quanto più è possibile. Nessuno dei fornitori deve poterci prendere per il collo.
3 Infine, altra lezione non trascurabile, la vicenda ha dimostrato che la Germania, da sempre gigante economico, è anche, da sempre, un nano politico. Oggi è costretta a stare al gioco di Mosca, perché dipende anche più di noi dal gas russo. E avere chiuso le poche centrali nucleari che aveva è stata una bestialità di colore verde. Mentre la Francia, che tutti si divertono a sfottere parlando di “grandeur”, ha risentito poco o niente della crisi energetica di questi giorni. Perché ha (salvo errori) cinquantasei centrali nucleari in attività e altre otto in progetto. I francesi non possono essere presi per il collo.
4 Ma la vicenda di questi mesi potrebbe pesare molto anche per la Russia. Se l’Occidente si allarma a sufficienza, e si dota di fonti energetiche diverse da quelle russe, potrebbe un giorno applicare qualcosa di più di sanzioni più o meno simboliche al Paese di Putin. Noi – attualmente – abbiamo un disperato bisogno di comprare il gas russo, ma – domani – la Russia potrebbe essere obbligata a ricordarsi che ha un disperato bisogno di vendercelo. Perché quel grande Paese vive di esportazioni di materie prime, non di manufatti. Già oggi, del resto, non è detto che la Russia potrebbe strangolare la Germania. Se Berlino è sopravvissuta nel 1948 ricevendo tutto per via aerea, figurarsi se non può ricevere tutto il necessario via mare.
5 Infine se, dall’episodio, l’Europa ricaverà la lezione della serietà in campo militare, e dell’indipendenza in campo energetico, dovremo tutti dire grazie a Putin, che ci ha svegliati dal sonno indotto dalla nostra imbecillità.