Esteri

Ucraina, la guerra tra Meloni e Macron isola non solo l'Italia ma l'intera Ue

L’opinione di Vincenzo Caccioppoli

La premier italiana rappresenta una novità rispetto al passato, e agli occhi di Francia e Germania è un ostacolo

E non è certo casuale l'incontro che la Meloni, appena arrivata a Bruxelles, ha tenuto proprio con lo stesso Morawiecki e con il premier ceco Petr Fiala per rinsaldare un’alleanza con il blocco dell’est, che presto potrebbe allargarsi anche al nord (prima di Scholtz la scorsa settimana, il premier ha incontrato il suo omologo svedese Ulf Kristersson). Ecco perché alla cena dell’Eliseo forse non andava invitata solo la Meloni, come rappresentante di un paese fondatore dell’Europa, ma anche perché così facendo si offriva al mondo intero e agli occhi di Zelensky, l’idea (almeno quella) che l’Europa è unita e che parla ad una voce sola ( e non solo per bocca di Parigi e Berlino), perché mai come in questo caso vale il concetto che l’unità fa la forza.

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"Guerra" Meloni-Macron e quel "vecchio vizio" della sinistra italiana

In conclusione, una veloce postilla sul vecchio vizio della sinistra italiana di dare addosso a governi di centrodestra sul piano internazionale, che dimostra ancora una volta uno scarso senso patriottico oltre che una certa propensione all’autolesionismo. Questo porta discredito a tutto il paese e lo rende più debole a livello internazionale, come accaduto nel caso clamoroso dello scandaloso scambio di risolini tra Sarkozy e Merkel nel 2011. In quell’occasione, infatti, molti esponenti di sinistra, invece di condannare l'intollerabile sgarbo istituzionale, provarono un sottile senso di soddisfazione, gettando ulteriore discredito su un premier che fuori dai confini nazionali rappresenta  l'intera nazione.