Esteri
Negoziati a Riad, Ucraina-Russia: accordo per il cessate il fuoco nel Mar Nero. Intesa sulla sicurezza dei siti energetici
Stati Uniti e Russia hanno raggiunto un accordo per garantire un parziale cessate il fuoco navale fra Mosca e Kiev. Passi avanti anche per far cessare i bombardamenti sulle infrastrutture energetiche

Ucraina, Zelensky: "Accordo sul Mar Nero è un passo nella giusta direzione"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che un accordo per fermare gli attacchi militari nel Mar Nero e sulle infrastrutture energetiche, mediato da Washington, è stato un passo nella giusta direzione. "È troppo presto per dire che funzionerà, ma questi sono stati gli incontri giusti, le decisioni giuste, i passi giusti. Nessuno può accusare l'Ucraina di non muoversi verso una pace sostenibile dopo questo", ha affermato Zelensky durante una conferenza stampa a Kiev, sottolineando che l'Ucraina farà il suo "lavoro" e rispetterà la sua parte degli accordi raggiunti con gli Stati Uniti.
Ucraina, accordo per il cessate il fuoco nel Mar Nero. Intesa anche sulle strutture energetiche
Stati Uniti e Russia hanno raggiunto un accordo per garantire un parziale cessate il fuoco navale fra Mosca e Kiev, e sviluppare delle misure per far cessare i bombardamenti sulle infrastrutture energetiche: lo ha reso noto la Casa Bianca, che ha diffuso un comunicato sui colloqui svoltisi ieri a Riad. Il comunicato sottolinea l'accordo raggiunto per "garantire una navigazione sicura, eliminare l'uso della forza e impedire l'uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero"; le due delegazioni si sono inoltre impegnate a "sviluppare delle misure per l'applicazione" dell'intesa precedente sui bombardamenti delle infrastrutture energetiche.
Per quel che riguarda l'Ucraina, la Casa Bianca conferma l'impegno degli Stati Uniti "ad aiutare a raggiungere lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio dei prigionieri civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti forzatamente". Washington inoltre intende "ripristinare l'accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l'accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni". "Gli Stati Uniti ribadiscono l'imperativo del presidente Donald J. Trump che le morti da entrambe le parti del conflitto Russia-Ucraina devono cessare, un passo necessario per raggiungere un accordo di pace duraturo: a tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra entrambe le parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad", conclude il comunicato.
Kiev: usato per la prima volta il missile Long Neptune in Crimea
Il nuovissimo missile da crociera di fabbricazione ucraina 'Long-Neptune' con una gittata di 1.000 chilometri è stato utilizzato contro la Russia: è noto l'uso contro una raffineria di petrolio russa di Tuapse, in Russia, ma il ministro ucraino delle industrie strategiche Herman Smetanin, in un'intervista al giornale norvegese Nettavisen, ha affermato che in realtà "la prima volta che l'abbiamo utilizzato abbiamo attaccato un obiettivo militare nella penisola della Crimea occupata"
Negoziati a Riad, l'accusa di Mosca: "Nessuna dichiarazione congiunta per colpa di Kiev"
La Russia e gli Stati Uniti non hanno adottato una dichiarazione congiunta dopo i colloqui di Riad a causa della posizione dell'Ucraina: lo ha detto il primo vice capo del Comitato di difesa e sicurezza del Consiglio della Federazione Russa, Vladimir Chizhov, come riporta Interfax. "Anche il fatto che si siano seduti per 12 ore e si sia accordato su una dichiarazione congiunta, che però non è stata adottata a causa della posizione dell'Ucraina, è molto tipico e sintomatico", ha detto Chizhov al canale televisivo Rossiya-24.
Negoziati a Riad, Lavrov: "Abbiamo discusso di sicurezza sul Mar Nero"
Nella giornata di ieri sono ripresi i colloqui per negoziare la tregua in Ucraina tra Stati Uniti e Russia. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha spiegato alcuni dei punti di cui si è parlato nella riunione in Arabia Saudita durata ben 12 ore. "Ieri a Riad - ha detto Lavrov - si è discusso prima di tutto della sicurezza della navigazione nel Mar Nero. Quello che è stato discusso lì, come concordato tra (il presidente russo Vladimir, ndr) Putin e (il presidente degli Stati Uniti Donald, ndr) Trump è stato, prima di tutto, il problema della sicurezza della navigazione nel Mar Nero", ha detto Lavrov in un'intervista a Channel One. In precedenza il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva detto che i dettagli delle "lunghe trattative tecniche" che si sono tenute ieri a Riad "non saranno resi pubblici''.
Kiev: "Colpita base in Kursk, 30 russi feriti o uccisi"
Le forze armate ucraine hanno colpito un gruppo di militari russi nell'oblast di Kursk, uccidendo o ferendo circa 30 soldati. Lo dice lo stato maggiore di Kiev secondo i media ucraini. "L'Aeronautica delle Forze Armate dell'Ucraina ha colpito con successo l'area di Kondratovka nell'Oblast di Kursk, dove era concentrato il personale nemico. L'obiettivo e' stato completamente distrutto e fino a 30 occupanti sono stati uccisi o feriti", scrive lo stato maggiore su Telegram. Secondo Kiev l'obiettivo colpito "riduce la capacita' dei russi di condurre operazioni di combattimento nelle oblast' di Sumy e Kursk".
Bielorussia, Lukashenko: "Truppe Nato al confine, stiamo camminando di nuovo sull'orlo del baratro"
La Bielorussia "è sull'orlo di una crisi geopolitica", "le truppe della Nato sono alle porte di casa nostra e stanno facendo tutto il possibile per trascinare la Bielorussia in un conflitto". Lo ha detto il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, durante la cerimonia di insediamento per il suo settimo mandato alla presidenza del Paese. "Siamo diventati forti, importanti e visibili. Tuttavia, per quanto possa sembrare strano, stiamo camminando di nuovo sull'orlo del baratro. Sull'orlo di un abisso di una crisi geopolitica sistemica. E non solo noi. Il mondo sta tremando", ha detto Lukashenko secondo quanto riporta Interfax. "Nel mondo moderno alcune sfide stanno rapidamente sostituendone altre, il numero di punti caldi è in crescita e le tensioni attorno alla Bielorussia stanno aumentando", ha concluso.
Ucraina, l'ex capo del Kgb svela le mosse di Putin e manda un messaggio all'Europa
Mentre Putin e Trump trattano per la tregua in Ucraina, i bombardamenti su Kiev da parte di Mosca continuano e i russi non sembrano avere intenzione di smettere di attaccare e testa anche nuovi missili atomici. I motivi li spiega uno dei massimi esperti in termini di guerra e strategie russe, si tratta dell'ex capo del Kgb di Mosca, Evgeny Savostyanov. "Putin accetterà la tregua solo a obiettivi raggiunti. Nel piccolo che per lui rappresenta l’Ucraina, - spiega Savostyanov a Il Corriere della Sera - appare evidente che ha bisogno di un avamposto russo sulla riva destra del Dnepr. Kherson e dintorni, per capirci. Così potrà tenere sotto pressione Odessa, la Transnistria e Chisinau. Per questo non accetterà mai la dislocazione in Ucraina di forze europee di deterrenza. Queste sono le "linee rosse" di Putin. Non ritengo possibile una fine della guerra senza un sostanziale cambiamento del rapporto di forze sul fronte a favore della Russia, ancora più marcato di quello attuale".
Leggi anche: Ucraina, Trump: "Sul tavolo la proprietà della centrale di Zaporizhzhia. Terre rare, presto l'accordo”
Poi Savostyanov manda un chiaro messaggio all'Europa: "Deve assumersi il fardello della responsabilità per il proprio destino. A cominciare dall’Ucraina. Oppure, può rassegnarsi a una sottomissione de facto all’alleanza tra Cina, Russia e loro satelliti assortiti. Temo che da voi non ci sia alcuna percezione del rischio che state correndo. Non mi riferisco a possibili invasioni, Putin oggi non vuole e non può. Ma al pericolo della irrilevanza, in primo luogo dei propri valori democratici. Il riarmo? Oggi siete sotto schiaffo di due potenze come la Russia e questi nuovi Usa, che detestano profondamente le vostre basi di valori. Sono uniti da quello che ritengono essere un nemico comune: voi".
"Un nuovo assetto geopolitico - conclude Savostyanov a Il Corriere - sorgerà inevitabilmente a causa della decisione degli Usa di ridurre drasticamente il loro ruolo negli affari internazionali. Putin promuoverà la sua visione, cercando una zona di influenza a Ovest per smarcarsi da quella, molto più vasta, della Cina. E lo farà indipendentemente dai rapporti con Trump. Lo zar desidera entrare nella storia come "Il Grande raccoglitore delle terre russe".