Esteri
Un augurio al premier Conte di essere grande tra i grandi al G7 in Canada
Attaccato da giorni dai media, ma molti italiani sono con lui
Avrà la tempra per sedersi, quasi vicino, a mostri sacri come Trump, Merkel, Macron? Farà il pesce rosso in mezzo ai pescecani? Lo lasceranno sedere o dovrà stare in piedi?
In fondo, a questo povero nostro nuovo premier Giuseppe Conte il suggerimento più gentile è stato fatto da uno come il bravo Graziano Del Rio.
Un ex ministro che quando stava al Governo se avesse potuto, per non disturbare la gente, avrebbe parlato senza microfono. Ieri invece ha alzato i toni come non mai indignato perché in primis non si era stato fatto il nome di Pieganti Mattarella,il fratello ucciso del Presidente Mattarella e poi consigliando al povero Conte di non fare il pupazzo filoguidato.
Un premier attaccato da tutti i media. Ma molti italiani gli credono.
Gli hanno dato del mezzo taroccaro per essersi permesso di porre in un curriculum importante qualche partecipazione internazionale in ambito universitario che forse non valeva la pena segnalare, gli hanno detto di essere un perfetto sconosciuto sulla scena politica, quasi fosse una colpa non aver partecipato alla girandola del poltronificio del passato.
Dopo lunghi giorni di attacchi continui da parte della maggior parte della stampa nazionale che volete possano pensare i burocrati di Bruxelles e i capi di Stato del G7 ?. Come minimo che la maggior parte degli italiani votanti siano dei minus habens che hanno accettato di avere a capo del Governo un ‘cartonato’ che parla a comando, solo quando i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio gli tirano la cordicella.
Un premier attaccato da tutti i media. Se in Canada vince lui vince l'Italia
Giusta e doverosa l’opposizione interna, ma sbagliato lo ‘ sputtanamento’ gratuito a livello internazionale.
Fuori casa sarebbe doveroso che tutti giocassimo la stessa partita. Ma per una certa opposizione sembra non essere così. Un’opposizione inesistente che in un caso ( nel Pd) non sa da chi è diretta e cosa vuole proporre, e nell’altro (FI) non ha alcun programma nemmeno nel breve termine perché disorientata da un capo storico, in un angolo soffocato dal dispiacere di essere fuori dai riflettori.
Il vizio italiano di spararci contro, tanto per far capire all’estero che siamo sempre disuniti e che consideriamo il termine patria solo il 2 giugno ai Fori Imperiali o sui libri di storia, non lo perdiamo mai.
Tutti questi attacchi però sembrano aver avuto come risultato di rendere simpatico il premier Giuseppe Conte, non a quei pochi oppositori dei banchi del Parlamento, ma ai tanti italiani che credono in un Governo del cambiamento.
E a lui, al professore Giuseppe Conte, la maggioranza degli italiani regala un augurio simbolico per essere grande tra i grandi al G7 in Canada.
Volenti o nolenti, se lui ‘ vince' vinciamo tutti noi e soprattutto vince l’Italia. Dell’impatto negativo che abbiamo dovuto sopportare all'estero con il ‘bunga bunga’ ne abbiamo avuto a sufficienza.