Esteri
Un caso "Sanremo" anche in Spagna: la parola "puttana" ripetuta 45 volte
La canzone che ha vinto il Festival e che parteciperà all'Eurovision si intitola "Zorra", appunto "puttana". Partita la raccolta di firme per escluderla
Spagna, quella parolaccia ripetuta 45 volte. Esplode il caso Zorra all'Eurovision
Non solo in Italia si discute per settimane sul Festival di Sanremo, un caso analogo a quello legato a Ghali, ma con motivazioni decisamente diverse, sta travolgendo anche la Spagna. La canzone vincitrice del Festival di Benidorm e quindi che rappresenterà il paese iberico al prossimo Eurovision, ha scatenato polemiche infinite. Il testo è stato scritto dal duo dei Nebulossa e si intitola "Zorra", la parola spagnola che indica la femmina della volpe, ma che molto più spesso è usata come termine dispregiativo con il senso di "prostituta", "puttana". Per molti fan, la canzone è un inno che critica in maniera ironica l’uso di questa parola e lo rivendica, mentre per altri gruppi è offensiva e continua a perpetuare gli stereotipi di genere. Nella polemica è intervenuto anche il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. Nel testo la parola “zorra” è ripetuta 45 volte.
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La strofa iniziale dice: “So che sono solo una puttana/ Che il mio passato ti divora/ Che sono la pecora nera/ Quella incompresa, fatta di pietra”. La seconda: “Se esco da sola, sono una puttana/ Se mi diverto, la più puttana/ Se esco e si fa giorno/ Ancora più puttana/ Quando ottengo ciò che voglio/ puttana, puttana”. Parlando con la tv pubblica spagnola RTVE, la cantante ha detto di essere stata chiamata “zorra” molto spesso, e che per lei questa canzone è "un modo di trasformare quella parola in qualcosa di bello". Ma per alcune associazioni femministe come quella di Madrid "celebrare un termine usato come arma di umiliazione dagli aggressori sessuali è una forma di vittimizzazione secondaria pubblica".