Esteri
Usa, Donald Trump, prima di lasciare ‘grazia’ oltre 50 tra amici e alleati
Cancellate le condanne in carcere a Manafort, Stone e al cognato Charles Kushner
Tutto abbastanza regolare anche se inaspettato in termini numerici. Donald Trump prima di lasciare la Casa Bianca, ufficialmente il 20 gennaio, ha firmato una seconda serie di indulgenze, 26 per la precisione, e tre modifiche di condanne. I suoi poteri da Presidente glielo permettono. Persino gli permetterebbero, fino ad un certo livello di crimini, di dare la grazia pure a se stesso.
Tra questi ‘graziati’ vi è il suo ex direttore della campagna Paul Manafort, il suo ex consigliere e amico Roger Stone e suo cognato Charles Kushner.
Esattamente quattro settimane dopo aver lasciato, seppur non ufficialmente, per la sua Florida e per il suo resort dorato di Mar-a-Lago a Palm Beach, il tycoon ha voluto beneficiare il suoi alleati con una giustizia ‘tailor made’.
In due giorni il Presidente uscente ha già ‘regalato’ la grazia ad una cinquantina di persone.
Stone e Manafort, rappresentano due dei quattro condannati per l’ormai famosa ‘trama russa’, che gli ha tenuto compagnia per tutto il mandato portandolo molto vicino alla procedura di impeachment. Con grande determinazione il repubblicano ha voluto così usare i suoi ultimi giorni di poteri presidenziali per annullare di fatto le indagini condotte dal Consigliere Robert Mueller relative ai possibili legami del Presidente con i russi e sulle possibili connessioni con le passate elezioni.
Tutte investigazioni che Trump aveva sempre bollato come una ‘gigantesca ed inutile caccia alle streghe’.
Paul Manafort era stato condannato a sette anni di carcere per reati finanziari connessi alla sua attività di lavoro in Ucraina ed era stato uno tra i primi imputati nelle indagini di Mueller.
Roger Stone aveva ricevuto una condanna a tre anni e quattro mesi per sette crimini, ostruzione al Congresso e manomissione di testimoni. A luglio il Presidente gli aveva commutato la pena.
Il padre di Jared Kushner, sposato con Ivanka Trump, la figlia del Presidente, è invece un ricco uomo d'affari immobiliare riconosciuto colpevole di evasione fiscale e finanziamento illegale di campagne elettorali.
Ha scontato due anni di prigione prima di essere rilasciato e la sua grazia da parte di Trump era una di quelle sulle quali si poteva scommettere sarebbero arrivate prima della fine del mandato presidenziale.
Certo che questo ultimo colpo di coda potrebbe non aiutare Trump per il suo futuro prossimo nei tanti scontri aperti con la giustizia americana, uno sopra tutti, quello con il Procuratore di New York per un’ipotesi di evasione fiscale.