Esteri

Usa.30 milioni di disoccupati e un calo dell’economia del 4,8%

di Daniele Rosa

Ma le Borse scommettono sulla ripresa

4 milioni di lavoratori licenziati la scorsa settimana negli Stati Uniti hanno chiesto il sussidio di disoccupazione. Il Dipartimento del Lavoro ha così reso ufficiale il numero dei lavoratori rimasti a casa dall’inizio della crisi: ben 30 milioni e trecentomila, una media di  5000 persone licenziate a settimana. E questo senza contare una cifra altrettanto alta che riguarda tutti i lavoratori ‘non ufficiali’.

Lo scenario è senza precedenti per spessore e velocità, soprattutto se lo si paragona al passato, in un’economia che per 120 mesi consecutivi è stata in crescita. Nel mese di marzo l’inversione di tendenza con un calo dell’1,2%.

Gli analisti di JP Morgan prevedono che in aprile il tasso di disoccupazione potrebbe salire, per la prima potenza economia mondiale, al 20%. Una cifra astronomica considerato che a gennaio/febbraio la disoccupazione era al livello fisiologico del 3,4%, il più basso da 50 anni.

Ed anche la Federal Reserve ha immaginato per l’economia a stelle e strisce una caduta senza precedenti. Una flessione che necessiterà, soprattutto nel secondo semestre dell’anno, di aiuti ancora più consistenti di quelli messi in circolo dal Congresso fino ad ora. Aiuti del valore di tre bilioni di dollari.

Il Presidente della Banca Centrale Americana, Jerome Powell, ha previsto a breve un tasso di disoccupazione a due cifre. La Fed ha comunque confermato che manterrà i tassi quasi a zero fino a quando il Paese non si riprenderà.

Nel primo trimestre l’economia ha avuto, secondo i dati del MInistero del Commercio, una flessione del 4,8%.

Nonostante tutto questo panorama lo Standard and Poor ha guadagnato il 12% nel mese di aprile, il Dow Jones il 10%  e il Nasdaq il 14%.

Un’iniezione di fiducia degli investitori in attesa che i consumatori ricomincino a comprare, a viaggiare, a spendere pur nella nuova realtà a cui li ha costretti il Coronavirus.