Esteri
Venezuela, il totale sfascio dell’amministrazione pubblica

Il paese dove un ingegniere guadagna meno di 1 dollaro al giorno
Il Venezuela è un paese dove un ingegnere civile guadagna meno di 1 dollaro al giorno in un sistema pubblico che arranca peggio di una gigantesca automobile sfasciata. Il crollo del bolivar ha trasformato i dipendenti pubblici in un esercito di anime perse, quasi zombie, destinate alla povertà estrema.
Gli stipendi ricevuti da questi due milioni di persone altro non sono che lo specchio del fallimento del modello chavista peggiorato dall’avvento di Nicolas Maduro.
La pandemia ha accelerato una delle più grandi diaspore che la storia ricordi, ed ha portato milioni di venezuelani fuori dal Paese e migliaia di funzionari pubblici fuori dal loro posto di lavoro. Impossibile essere occupati quando spendi tutto il tuo salario per pagare i mezzi di trasporto. Un salario che, a volte, viene dato non in danaro ma in buoni per acquistare cibo.
Il Presidente della Federazione dei dipendenti pubblici spiega la realtà della situazione “Nel 2008 hanno cambiato la scala salariale e diviso il personale amministrativo e professionale in sole tre tipologie, invece di compensarlo in base alla loro esperienza. Abbiamo protestato dicendo che era una misura contro la carriera amministrativa. Infatti uno scapolo di categoria 1 guadagna uno stipendio minimo di 1.200.000 bolivar, meno di un dollaro nel tasso di cambio ufficiale, mentre un professionista in categoria 3 tre con studi post-laurea guadagna 3.000.000 bolivar, (1, 6 dollari). Un'altra pietra miliare è stata la riconversione monetaria ordinata da Nicolás Maduro nel 2018. I salari sono diventati carta straccia e i contratti collettivi non esistono più".
La situazione del settore pubblico è drammatica ed inimmaginabile in tutto il paese. Da anni gli utenti dei servizi pubblici statali non ricevono bollette per il loro consumo e nessun dipendente riceve una ricevuta di pagamento sul proprio salario, un’altra presente violazione della legge.
La società di consulenza Anova ha effettuato, con i dati dell'ultima Indagine nazionale sulle condizioni di vita un'analisi del mercato del lavoro che mostra come il paese abbia il più alto tasso di inattività di tutta l’America Latina. Solo il 59,2% della popolazione è occupata. Il Venezuela è seguito in questa classifica da Messico e Argentina.
Lo stesso Maduro all'inizio del mese ha riconosciuto che il lavoro reale è intorno al 56%. Nel caso delle donne, il divario si è accentuato con un calo di 10 punti in due decenni: solo il 44,6% di tutte le donne in età lavorativa è impiegata, tanto che quasi il 40% delle venezuelane sono disoccupate, un livello del 47,9%, considerato il più alto al mondo.
Il rapporto Anova indica inoltre che quasi un terzo dei dipendenti (26,6%) appartiene alla Pubblica Amministrazione, un'analoga percentuale lavora in aziende private (25,9%) e quasi la metà (49,7%) sono lavoratori autonomi. Più della metà è concentrata nel settore commerciale e dei servizi e l'85,7% dell'occupazione totale è impiegato in occupazioni poco qualificate.
Le conclusioni di questo studio rivelano una dimensione della crisi economica venezuelana in cui il lavoro non conta più per la pura sopravvivenza. Lo stipendio medio nell'economia è di 26,4 dollari al mese, che è inferiore a $ 1 al giorno. “Le condizioni di lavoro offerte dal settore pubblico venezuelano sono molto inferiori a quelle del resto dei settori; lo Stato venezuelano impiega il 26,6% dei lavoratori e paga lo stipendio medio più basso del mercato (13,2 dollari al mese)”.
Il rapporto, della fine del 2020, indica che la maggior parte dei funzionari pubblici riceve solo un salario minimo e almeno mezzo milione di dipendenti pubblici si sono dimessi nell'ultimo anno. In questo gruppo ci sono anche insegnanti, professori universitari e personale sanitario.
Da tempo il chavismo ha reso gli stipendi statali una parte importante della sua macchina politica elettorale ma che non sembra aver dato risultati positivi visto che oltre il 70% degli elettori si sono astenuti nelle elezioni parlamentari di dicembre.
La pandemia Covid-19 ha aggravato il problema in tutta l'America Latina e l’occupazione è stata messa in terapia intensiva. Molti osservatori sono concordi nel dire che la disoccupazione potrebbe crescere fino all'11,2% nel Continente. Un dramma economico che si inserisce in un dramma sanitario senza precedenti.