Esteri

Venezuela. In piena crisi il Paese riconferma Luis Guaidò

Daniele Rosa

Smascherato l’imbroglio del deputato Luis Parra.

Finalmente Juan Guaidò, dopo essere stato tenuto fuori dalla porta dell’’Assemblea Venezuelana qualche giorno fa, ha potuto riprendere possesso della stessa e con un rapido ‘lo giuro’ rivolto al Paese di fronte alla maggioranza dei Deputati ha rinnovato il suo impegno come Presidente del Parlamento.

 

Il Presidente rieletto, unica vera speranza del Paese, qualche giorno fa era stato bloccato dai militari al servizio di Nicolas Maduro, in un tentativo al contempo antidemocratico e maldestro di una piccola parte di oppositori al servizio del dittatore in carica.

Juan Guaidò rinominato Presidente legittimo

 

Più che un tentativo è sembrata una farsa ‘amara’ quella che ha inventato la finta elezione senza quorum di un deputato, uomo di Maduro, Luis Parra, autoproclamatosi Presidente.

E il tutto mentre il legittimo Presidente era tenuto fuori dall’emiciclo, bloccato dall’esercito.

 

L’immagine di Luis Guaidò ( Presidente riconosciuto da ben 60 Paesi ) che tenta di scavalcare il cancello del Parlamento per riuscire ad entrare mentre l’esercito cerca di bloccarlo ha fatto il giro del mondo provocando un’ondata di sdegno.

 

Nel Paese che vive nel caos e in una crisi economica senza precedenti, anche una normale rielezione democratica, può’ prendere una direzione sorprendente, soprattutto quando i militari entrano in gioco bloccando, fuori dalla porta dell’Assemblea, ben 100 parlamentari (il vero quorum) e il Presidente in carica.

Juan Guaidò rinominato Presidente legittimo

E nella nuova rielezione,questa volta legittima, Guaidò ha dovuto prendere misure di sicurezza impensabili in un paese democratico, ma obbligatorie in un paese in piena dittatura.

 

Guaido’ è arrivato in una macchina scortata e accompagnato da autobus carichi dei parlamentari dell’opposizione.

 

Un gruppo unito proprio per evitare i diversi posti di blocco della polizia chavista messi ad hoc nei cinque chilometri che avrebbe dovuto percorrere il corteo.

 

Ma i tentativi (falliti) di mandare a monte il processo democratico sono continuati subito dopo che Guaidò è stato democraticamente eletto.

 

Un cortocircuito all’apparenza solo ’casuale’ ha mandato in tilt la luce del Congresso e poi una granata di di gas lacrimogeno lanciata, come detto da France Presse, da un gruppo armato ‘proMaduro’, ha fortunatamente risparmiato sia Guaidò che i suoi parlamentari.

 

Ancora una volta però il giovane Presidente ha dalla sua Stati Uniti, Europa e molti alleati dell’America Latina come Colombia e Brasile che hanno denunciato senza se e senza ama la gravità del fatto.

In particolare Washington ha minacciato azioni se la crisi in Venezuela dovessi scaldarsi ancora di più.

 

Ma il percorso verso la libertà del Venezuela sembra ancora piuttosto lungo e pieno di insidie per Luis Guaidò.