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Esteri
Venezuela, Maduro fa arrestare due leader dellʼopposizione

Il Servizio Bolivariano di Intelligence (Sebin), i servizi segreti venezuelani, hanno arrestato di nuovo Leopoldo Lopez, il leader del movimento Voluntad Popular, tra le figure piu' note dell'opposizione venezuelana. Con lui, rendono note fonti vicine all'opposizione, e' stato arrestato anche Antonio Ledezma. "Sono venuti a portare via Leopoldo da casa. Non sappiamo dove sia ne' dove lo portano. Maduro e' responsabile se gli succede qualcosa", ha scritto su Twitter la moglie di Lopez, Lilian Tintori. I leader di Voluntad Popular e di ABP, la formazione di Ledezma, un'altra delle 22 sigle che compongono il blocco della Mud, la Mesa de la Unidad Democratica, hanno accusato il presidente Nicolas Maduro, sostenendo che egli sara' considerato responsabile dell'integrita' fisica di entrambi. In un video postato su Twitter, si vede Ledezma portato via in pigiama dalla sua abitazione, dove era agli arresti domiciliari dal 2015, da funzionari della gendarmeria bolivariana che lo hanno fatto salire su una camionetta.

Lopez e Ledezma sono i due oppositori-simbolo del Venezuela ed erano entrambi ai domiciliari. Entrambi avevano rivolto appelli, nell'ultima settimana, a non votare domenica per l'Assemblea costituente convocata da Maduro. Nove uomini del Sebin sono entrati nella casa di Ledezma, sindaco di Caracas e agli arresti domiciliari dall'aprile 2015, senza nessun ordine e lo hanno portato via (nel filmato si vede che e' spintonato) dinanzi agli occhi dei tre figli, Victor, Vanessa e Antonieta. Poche ore prima dell'arresto, Ledezma aveva rifiutato la sfida lanciata dal presidente Maduro all'opposizione perche' si presentasse alle elezioni regionali previste per la fine dell'anno e rimandate gia' in due occasioni. Ledezma era stato arrestato nel febbraio 2015, accusato di cospirazione e associazione a delinquere; dopo due mesi nel carcere militare di Ramo Verde aveva ricevuto una "misura cautelare sostitutiva della liberta'" e per motivi di salute attualmente era agli arresti domiciliari (ma quasi due anni e mezzo dopo il suo arresto, Ledezma non e' stato ancora condannato). Anche Tintori ha diffuso un video in cui si vede il marito salire sull'auto della polizia e portato via. Secondo il suo entourage, Lopez e' stato portato di nuovo nella prigione di Ramo Verde, il carcere militare dove ha gia' trascorso tre anni e mezzo e da dove era uscito l'8 luglio per ordine del Tribunale Supremo di Giustizia "per motivi di salute". A Ramo Verde, Lopez -secondo i suoi avvocati- e' stato a piu' riprese torturato. Il governo oggi ha fatto sapere che Lopez aveva mancato alla sua parole di "chiedere la pace", una promessa che probabilmente gli era stata estorta dalla Comision de la Verdad, la Commissione della Verita', prima che uscisse dal carcere. 

 

Venezuela: Maduro contro sanzioni Usa, "ordini imperialisti"

 

"Non obbedisco a ordini imperialisti": il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha respinto le sanzioni adottate nei suoi confronti dagli Usa, che lo hanno accusato di essere "un dittatore" dopo la contestata elezione dell'Assemblea Costituente. "Non obbedisco a ordini imperialisti, non obbedisco a governi stranieri. Io sono un presidente libero", ha detto. Il Tesoro statunitense ha congelato tutti i conti che il presidente potrebbe avere negli Uas e gli ha impedito l'ingresso nel Paese. Il presidente venezuelano si somma cosi' alla lista di capi di Stato considerati dittatori dagli Usa, il siriano Bashar al-Assad, Robert Mugabe, il presidente dello Zimbabwe, e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un. Nicolas Maduro ha poi ironizzato sulle sanzioni prese dal governo di Washington: "Negli Stati Uniti e' possibile divenire presidente con tre milioni di voti in meno che l'avversario. Questa e' la famosa democrazia", ha detto di fronte a un grippo di sostenitori, in un evento rilanciato dalla tv.

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