Esteri
Zuckerberg non si ferma: dopo il fact-checking Meta elimina anche i programmi per la diversità
L'azienda ha precisato che continuerà a cercare candidati da contesti diversi, ma senza obiettivi specifici di rappresentanza per donne e minoranze etniche
Meta pone fine ai suoi programmi di inclusione e diversità
Meta ha deciso di interrompere i principali programmi pensati per promuovere la diversità e l'inclusione. Questa mossa arriva pochi giorni dopo la sospensione del programma di fact-checking e riguarda anche iniziative legate all'assunzione, alla formazione e alla selezione dei fornitori. In una nota interna riportata da Axios e confermata dall'azienda, Meta ha dichiarato che la decisione è stata presa a causa dei cambiamenti nel "quadro legale e politico relativo agli sforzi per la diversità, l'equità e l'inclusione negli Stati Uniti".
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L'azienda ha precisato che continuerà a cercare candidati da contesti diversi, ma senza obiettivi specifici di rappresentanza per donne e minoranze etniche, che erano stati precedentemente introdotti. Nel contempo, altre grandi aziende statunitensi, come McDonald's, Ford e Walmart, hanno seguito un percorso simile, anche a causa della sentenza della Corte Suprema del 2023 che ha messo fine alle politiche di azioni positive nelle università. Janelle Gale, vicepresidente delle Risorse umane di Meta, ha sottolineato che il termine "Dei" (Diversità, Equità e Inclusione) è diventato controverso, in parte perché alcuni lo vedono come una pratica di trattamento preferenziale. Questo cambiamento di rotta si inserisce in un contesto di crescente opposizione "anti-woke" promossa dai repubblicani.