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Chianti Classico, Eugenio Giani alla Leopolda per la giornata conclusiva
Il presidente del consiglio regionale accompagnato alla Leopolda di Firenze dal presidente del Consorzio Giovanni Manetti e dal direttore Carlotta Gori
Il presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani in visita alla Stazione Leopolda di Firenze dove si è svolta la giornata conclusiva di Chianti Classico Collection, quella aperta anche al pubblico, accompagnato dal presidente del Consorzio Giovanni Manetti e dal direttore Carlotta Gori. “Fatturato in aumento – sottolinea Manetti - e crescita ulteriore del peso delle tipologie premium. L’export continua ad andare a gonfie vele. Ancora in testa il mercato nord-americano e buona tenuta del mercato interno. Il 2020 parte quindi sotto ottimi auspici, cominciando proprio dalla riuscita dell’ultima vendemmia: un’annata classica, con una produzione leggermente sopra la media annuale, grazie all’andamento stagionale molto regolare. I vini in cantina, destinati a diventare Chianti Classico 2019, promettono già eccellenza qualitativa: freschi ed equilibrati grazie al buon rapporto fra acidità e tannini, con una giusta concentrazione e un ottimo profilo aromatico. A livello economico, il 2019 si può definire un anno molto positivo per i vini della denominazione. Il bilancio dello scorso anno si chiude infatti con le vendite del prodotto ancora in leggera crescita rispetto all’anno precedente,trend confermato anche nel primo mese del 2020 (+10% rispetto al gennaio 2019). In generale, aumenta il valore globale della denominazione, anche a partire dalle uve:la quotazione al quintale della vendemmia 2019 è stata più alta del 10%. Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si conferma la tendenza alla crescita del peso - in volumi venduti e in valore - delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2019 le due tipologie hanno rappresentato, congiuntamente, il 42% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata). In particolare, è da sottolineare l’exploit della Gran Selezione, il cui fatturato cresce del 15% rispetto all’anno precedente. Positivo anche il trend degli Stati Uniti, sottolinea Manetti, e la recente decisione del governo americano di esonerare il vino italiano dai dazi ci fa tirare un sospiro di sollievo per almeno 6 mesi. Un grazie alle istituzioni italiane ed al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ci ha aiutato. Buoni risultati anche per il mercato interno, che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli anni e culminato con l’introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato dal 2014. Ancora molto può e deve essere fatto ed è uno dei principali obiettivi del mio mandato di Presidente quello di “valorizzare ulteriormente” la denominazione continuando a consolidarne il valore e l’immagine nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali. “ Dall’indagine sulle vendite del Gallo Nero effettuata dal Consorzio, il Chianti Classico vanta una penetrazione commerciale davvero particolare; pur rimanendo infatti spiccata la concentrazione delle vendite nei suoi mercati storici, i vini del Gallo Nero raggiungono anche mete insolite, al di fuori dalle normali rotte commerciali e in tutti i continenti: i vini a denominazione sono infatti distribuiti in oltre 130 paesi in tutto il mondo. “Da alcuni anni il Consorzio sta investendo sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative che ci permetteranno di avere una presenza sempre più costante e capillare nei vari paesi di riferimento” continua Giovanni Manetti. “Cercheremo, per quanto possibile, di non trascurare nessuno: ogni paese è infatti importante per il Chianti Classico e il 2020, grazie anche ad una conoscenza più approfondita dell’andamento delle vendite e dei prezzi nei vari mercati, sarà anche un anno in cui verranno realizzate sempre più attività customizzate e targettizzate, per riuscire a continuare a far crescere mercati strategici come, per esempio, la Germania, l’Inghilterra o il più lontano Giappone, e aprire nuovi sbocchi e conquistare nuove fasce di consumatori in mercati ancora emergenti.” Il Consorzio Vino Chianti Classico è l’associazione di produttori più antica d’Italia, vantando ormai 96 anni di vita, ed è fra le più attive nel panorama nazionale e internazionale: i suoi soci sono attualmente 515, di cui 354 sono le aziende che presentano le proprie etichette sul mercato. Il fatturato globale stimabile nel territorio del Chianti Classico è di circa 800 milioni di euro e il valore della produzione vinicola imbottigliata è di oltre 400 milioni di euro.