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Intelligenza Artificiale e agricoltura: ora i robot raccolgono le mele-VIDEO
Un'azienda in Emilia Romagna ha implementato la raccolta automatizzata nel proprio frutteto di mele tramite l'uso di droni
I robot sostituiscono la manodopera nella raccolta delle mele
La tradizionale pratica della raccolta delle mele, da sempre affidata alle mani degli agricoltori, sta vivendo una notevole trasformazione grazie all'avanzamento della tecnologia nell'intelligenza artificiale. In questo nuovo scenario, i robot stanno gradualmente sostituendo il lavoro umano. È stata l'azienda Mazzoni, in Emilia Romagna, ad introdurre la novità, organizzando un incontro per parlare della rivoluzionaria raccolta automatizzata con l'uso di droni in un frutteto di mele Pink Lady coltivate a Multiasse.
“È già da alcuni anni che stiamo testando diverse tecniche per la meccanizzazione del frutteto – spiega a IFN Michele Gerin, direttore società agricole Mazzoni – come la potatura meccanica su melo, piuttosto che l’utilizzo di macchine defogliatrici per migliorare la colorazione dei frutti. Quindi abbiamo accolto con favore ed entusiasmo la proposta da parte di Tevel (start up israeliana che sta sviluppando la tecnologia) di testare nei nostri impianti di Pink Lady la raccolta tramite robot volanti, alimentati da algoritmi di intelligenza artificiale.”
“Ogni robot è dotato di una visione computerizzata che utilizzata gli algoritmi di intelligenza artificiale grazie ai quali sceglie i frutti in funzione del colore, del calibro e della maturazione”, chiarisce a IFN Giacomo Tolomelli Field operator Tevel.
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Si chiamano Flying Autonomous Robots™, sono droni operano sollevandosi in volo e con una ventosa staccano, in modo preciso, le mele dalle piante. Dopodichè depositano i frutti su un nastro trasportatore che li porta in appositi contenitori chiamati 'bins'. Anche se la procedura richiede più tempo rispetto alla raccolta manuale e ha un rendimento leggermente inferiore, i costi risultano stabili e le prestazioni affidabili.
Ovviamente la raccolta non si ferma alle mele, e sono già in corso ulteriori sperimentazioni su altri tipi di frutti. “Per quanto riguarda le colture, oltre al melo stiamo sperimentando con buoni risultati anche su pero, pesco, albicocco e susino”.