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Mais e fichi d'india, come trasformare gli scarti di cibo in vasi di design

di Redazione Food

Come trasformare quello che diventerebbe un rifiuto in un'opera d'arte

Chiara Ravaioli, propietaria di Fornice Object, usa gli scarti alimentari per realizzare vasi computabili al 100%

La designer Chiara Ravaioli, titolare di Fornice Object, ha trovato un modo efficace e creativo per riutilizzare gli scarti del cibo. Grazie una tecnica che unisce stampa 3D e artigianalità realizza infatti dei vasi in PLA, ovvero un polimero al 100% biodegradabile che viene usato spesso nelle stoviglie compostabili. La tecnica, come riporta Ravaioli a Gambero Rosso, è ancora sperimentale ma tra prove e fallimenti si è riuscita a produrre vere e proprie opere d'arte.

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Il progetto è iniziato nel 2019, dopo che la designer ha ottenuto la laurea alla University of the Arts di Londra e ha acquistato la sua prima stampante 3D. I colori e il filato sono soggetti spesso alla stagionalità e dalla quantità del prodotto di base disponibile. Il rosso viene fatto dagli scarti di produzione delle passate di pomodoro o fichi d'india, il verde dalle erbe aromatiche e l'avorio con il riso. "L'estetica in questo caso si deve adeguare al materiale disponibile, un prodotto naturale ha i sui colori che non si possono alterare se non aggiungendo additivi, cosa che non voglio fare", ha dichiarato Ravaioli.