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Kasia Smutniak riceve il premio Leopard Club Award in Piazza Grande a Locarno

Polacca e italiana, nazionale e internazionale, tra il cinema impegnato e la commedia, d’autore e mainstream. Kasia Smutniak è esattamente uno di quei racconti, intrecciati tra vita e carriera, che il Locarno Film Festival è felice di portare sul proprio palcoscenico. Ed è proprio a lei, infatti, che venerdì 6 agosto in Piazza Grande accolta sul red carpet dal presidente del LFF Marco Solari e sul palco da Giona A.Nazzaro direttore artistico del festival con Rolando Benedict presidente Leopard Club che ha consegnato il Leopard Club Award, uno dei riconoscimenti più prestigiosi della manifestazione.


Kasia Smutniak è il volto di un cinema trasversale, largo, capace di abbracciare ogni pubblico. Un’idea e un’interpretazione del cinema inclusive, a 360°. Un volto, il suo, che per determinazione e forza persuasiva, per lineamenti e intelligenza, ha saputo conquistare i set d’autore, come quello di Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani (2015) e quelli delle commedie più di successo, come Perfetti sconosciuti, di Paolo Genovese (2016). Ma Kasia Smutniak è anche Elena di Allacciate le cinture (Ferzan Özpetek, 2014) e Caroline di From Paris with Love (Pierre Morel, 2010).

E ancora è televisione, da In Treatment (Saverio Costanzo, 2013-2017), a Domina (Claire McCarthy, David Evans e Debs Paterson, 2021), in cui interpreta Livia Drusilla, moglie di Augusto, “la prima femminista” della storia. Un ruolo che seppur in altre epoche conferma il profilo impegnato di Kasia Smutniak, in patria come sullo schermo. Il profilo di una donna e attrice che sta tracciando un percorso deciso e costante, capace di raccontare al pubblico le vibrazioni e le urgenze di un cinema italiano particolarmente amato, di cui è una delle protagoniste più apprezzate e riconosciute.


Il7 agosto, invece, l’attrice ha incontrato il pubblico e stampa al Forum per una conversazione moderata da Piera Detassis Presidente dei David Donatello dove Kasia ha raccontato il suo percorso artistito il suo futuro nel cinema senza tralasciare il progetto umanitario la Ghami una regione dell’altopiano tibetano tra il Nepal e Tibet dove ha fondato solar school con la sua Pietro Taricone onlus in Mustang dove sono accolti è istruiti circa 80 bambini.


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