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Roma e il suo Centro Unesco: il piano di tutela del Comune glissa sull'iperturismo

Conservazione, valorizzazione, sostenibilità e comunicazione: la Giunta Gualtieri approva la prima bozza del Piano di Gestione valido dal 2024 al 2030 del Centro Storico di Roma Patrimonio Unesco ma con riserva di approvazione della Santa Sede.

Il piano, infatti, prevede le linee guida della gestione del sito anche per ciò che riguarda la proprietà extraterritoriali della Santa Sede in città e quelle relativa alla basilica di San Paolo fuori le mura. Dunque, l'ultima parola spetta al Vaticano che dovrà approvare o emendare quanto messo nero su bianco dal Campidoglio e, solo allora, potrà essere inviato al Centro del Patrimonio Mondiale presso l’Unesco a Parigi.

Sulla crescita fuori controllo di B&B e case vacanza neanche una parola

e Il nodo è quello del sistema ricettivo dell'area, sulla quale la pressione di B&B, case vacanze e hotel è già sotto accusa per lo sfruttamento selvaggio e la conseguente perdita di identità del Centro Storico, con conseguente e drammatica diminuzione dei residenti.

Così il nodo centrale della vivibilità cel cuore di Roma viene brutalmente sintetizzato dal Campidoglio in uno “stretto coordinamento tra i molteplici attori del settore in modo da esaltare i valori identitari del Sito e nel contempo alleggerire la pressione antropica su di esso, incentivando una efficace regolamentazione del sistema ricettivo al fine di salvaguardare il tessuto cittadino e la vita della comunità”. Più che nuove regole, si tratta di un piano “quadro” che nulla muta rispetto allo scenario attuale.

Gotor: "Un punto di equilibrio tra interessi pubblici e privati"

E l'assessore Miguel Gotor lo definisce così: “Roma è una città straordinaria e unica al mondo per la sua storia millenaria, per la ricchezza, la varietà e la qualità artistica dei suoi monumenti, per la sua tradizione culturale e anche per il suo patrimonio immateriale e l’inserimento del suo centro storico nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco è un vero fiore all’occhiello. L’adozione del nuovo Piano di Gestione è un passaggio fondamentale per riuscire a conciliare la tutela e la conservazione del patrimonio con lo sviluppo della città moderna, trovando un punto di equilibrio tra tradizione e tecnologia e interessi pubblici e privati, puntando a superare i possibili fattori di rischio che potrebbero mettere a repentaglio l’eccezionale valore universale riconosciuto a Roma dall’Unesco. Quella di una corretta e attenta gestione del Sito Unesco di Roma è una sfida che stiamo affrontiamo con determinazione e impegno, coscienti anche della nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future”.






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