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ANBI, terminata la presidenza italiana all'EUWMA

di Redazione Corporate

Uno dei temi centrali affrontati durante i lavori dell’assemblea è stato l’impegno comune per evitare che l’acqua diventi un "business per pochi ed un problema per molti"

ANBI: conclusa la presidenza italiana all'EUWMA, il Presidente Vincenzi passa il testimone al Presidente Nuncio

Si è conclusa la presidenza italiana della European Union of Water Management Association (E.U.W.M.A.), con il passaggio del testimone dall’italiano Francesco Vincenzi al portoghese Josè Nuncio, durante l’assemblea svoltasi in Portogallo. Nuncio, il nuovo Presidente di turno, assume il ruolo dopo un mandato significativo di Vincenzi, che ha guidato l’associazione mettendo al centro del suo operato la lotta contro le derive culturali che tendevano a contrapporre agricoltura e ambiente a livello comunitario.

Francesco Vincenzi, presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), ha lavorato durante il suo mandato per ristabilire un equilibrio sostenibile nel restauro della natura e nel governo dell’acqua, opponendosi a visioni ideologiche che avrebbero potuto compromettere la gestione idrica a lungo termine. La cerimonia del passaggio di consegne è avvenuta alla presenza di Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, durante i lavori tenutisi nella città portoghese di Evora.

Uno dei temi centrali affrontati durante i lavori dell’assemblea è stato l’impegno comune per evitare che l’acqua diventi un "business per pochi ed un problema per molti". Con la crisi climatica sempre più pressante, EUWMA ha sottolineato l’urgenza di investire in nuove infrastrutture capaci di trattenere maggiori quantità d’acqua da utilizzare nei momenti di necessità. La “governance” delle risorse idriche è stata discussa a lungo, con l’obiettivo di garantire una gestione equa e sostenibile di questa risorsa vitale.

EUWMA raccoglie al suo interno organizzazioni pubbliche, locali e regionali dedicate alla gestione dell’acqua provenienti da 10 Stati europei: Belgio, Italia, Ungheria, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Romania e Paesi Bassi. L’alleanza tra questi Paesi riflette l’importanza di un coordinamento a livello continentale per affrontare le sfide idriche globali.