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Dl emergenze agricole, Cassese (M5s): "Ecco i benefici per il settore"

INTERVISTA/ Gianpaolo Cassese, deputato pugliese del M5s, analizza le misure contenute nel dl emergenze agricole

Gianpaolo Cassese, quanto è importante l'approvazione alla Camera del dl emergenze agricole?

Il decreto sulle emergenze agricole è stato approvato dalla Camera. Si tratta di un provvedimento fortemente indirizzato alla Puglia perché interviene a sostegno delle imprese agroalimentari della nostra regione gravemente colpite dal maltempo dello scorso anno e di settori primari in crisi che sono cruciali per l’economia del territorio, primo tra tutti quello olivicolo/oleario martoriato dalla Xylella, ma anche quelli lattiero/caseario e agrumicolo. Dopo aver già stanziato 100 milioni, la ministra per il Sud Barbara Lezzi ha previsto lo stanziamento di ben 300 milioni di euro per il Piano straordinario per rilanciare l’agricoltura in Puglia, in particolare per il settore olivicolo nella zona infetta da Xylella. Un grande risultato per la nostra terra e per gli agricoltori che sanno di non essere più soli a fronteggiare le difficoltà. 

Come si è arrivati a questo risultato e quale sarà ora l'iter?

Abbiamo fatto un lungo lavoro in Commissione Agricoltura, dedicando a questo provvedimento 9 sedute, oltre a quelle per le audizioni, approvando 84 emendamenti. E’ stato un lavoro che ha visto l’impegno di maggioranza ed opposizioni e che è passato in Aula senza voti contrari, quindi un segnale molto positivo. Ora il provvedimento andrà al vaglio del Senato. 

Quali sono i benefici per gli agricoltori?

Alle aziende agricole colpite dalle eccezionali gelate che si sono verificate dal 26 febbraio al 1 marzo 2018 sarà consentito di accedere agli interventi previsti dal Fondo di Solidarietà Nazionale anche qualora non abbiano sottoscritto polizze assicurative a copertura dei rischi, in deroga a quanto previsto dal decreto 102/2004. Il Fondo inoltre sarà incrementato di 20 milioni di euro per il 2019 e 8 milioni a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione saranno destinati, ai frantoi e le cooperative di trasformazione che hanno subito danni per le stesse ragioni. Per risollevare e favorire il settore olivicolo-oleario colpito sia dagli eventi atmosferici avversi che dalla Xylella sarà inoltre riconosciuto alle aziende un contributo per coprire i costi, totali o parziali, degli interessi sui mutui bancari per l’anno 2019. I mutui devono essere stati stipulati entro il 31 dicembre 2018. È prevista per questa misura una spesa massima di 5 milioni di euro per l’anno 2019, ripartiti tra i produttori in relazione alla media produttiva degli ultimi 3 anni, adeguatamente documentata.
Le aziende che potranno beneficiare di queste misure si calcola che saranno migliaia. Insomma una vera boccata di ossigeno.

Quali passi sono stati fatti sul tema Xylella?

Le misure per contrastare la Xylella contenute nel decreto sono il frutto di una lunga indagine conoscitiva che soprattutto noi deputati pugliesi abbiamo voluto venisse avviata in Commissione Agricoltura per fare chiarezza ed avere maggiori strumenti per intervenire. Dopo anni di confusione e immobilismo politico nazionale e della Regione, anni in cui il batterio ha avuto il tempo di propagarsi e distruggere, gli operatori olivicoli del territorio ci hanno chiesto risposte concrete. Questa normativa prova a darle prevedendo semplificazioni burocratiche, obblighi per l'eradicazione delle piante infette, con sanzioni che possono essere anche molto alte per chi non li rispetta, da 516 euro fino a 30mila, e la possibilità di andare in deroga alle misure fitosanitarie ufficiali nei casi di piante monumentali o di interesse storico per evitarne la rimozione. Con questo provvedimento intendiamo impedire l’avanzata del batterio e salvare le coltivazioni, per tutelare il reddito e proteggere il nostro patrimonio paesaggistico che rischia di essere compromesso definitivamente. E’ stato accolto anche un mio odg  con cui impegno il Governo a fornire una mappa con i dati certi sulla eradicazione e sulle piante morte a causa della Xylella, dati di cui ancora no disponiamo che sarebbero molto utili a potenziare l’applicazione del decreto.

E sul settore lattiero caseario?

Le misure previste per il settore lattiero caseario hanno rilevante importanza soprattutto per la Puglia, sesta regione italiana per produzione di latte di pecora con una produzione di 46.506 quintali e quasi 5.000 quintali di latte di capra. Per numero di unità produttive operanti nel settore lattiero-caseario siamo la terza regione con 218 caseifici e centrali del latte, 2 stabilimenti di aziende agricole e 5 di enti cooperativi agricoli e ben 11 centri di raccolta. Si prevede sia l’erogazione di fondi - con lo stanziamento di 10 milioni di euro per l’anno 2019 per il comparto ovino caprino e 5 milioni di euro destinati alla copertura dei costi sostenuti per gli interessi sui mutui bancari delle imprese che operano nel settore – sia l’introduzione di nuove regole per la trasparenza nei passaggi di filiera. Sono un produttore agricolo e lavoro da anni anche nel settore lattiero caseario. So bene quanto importante sia la tracciabilità dei prodotti, non solo per garantire qualità e sicurezza alimentare ma anche per contrastare ogni forma di concorrenza sleale e di contraffazione. Non a caso proprio su questi punti dirimenti ho presentato una risoluzione sulle uova che è stata approvata in Commissione. Ebbene il decreto segue la stessa bussola politicaattraversoil monitoraggio della produzione di latte vaccino, ovino e caprino e dell’acquisto di prodotti lattiero caseari semilavorati importati dall’estero. Si introduce infatti l’obbligo per le aziende che producono prodotti lattiero caseari contenenti tutte le tipologie di latte di registrare mensilmente nella banca dati SIAN i quantitativi di ciascun prodotto fabbricato, di ciascun prodotto ceduto e le relative giacenze di magazzino. Chi non rispetterà questi obblighi sarà soggetto a sanzione. Questo sistema consentirà ai produttori di pianificare la propria offerta e ostacolerà le storture nella dinamica di determinazione del prezzo e speculazioni che penalizzano chi produce il latte riducendo il prezzo in maniera da non remunerare neanche i costi di produzione, come ci hanno ricordato le forti proteste dei pastori sardi.

E' coinvolto anche il settore agrumicolo?

Anche le misure previste a sostegno del settore agrumicolo riguardano fortemente la nostra regione, dove questo comparto, purtroppo in ginocchio per il crollo dei prezzi, costituisce quasi il 10 % dell’agroalimentare regionale complessivo, con più di mille imprese produttrici concentrate nella provincia di Taranto, tra Massafra, Palagiano, Palagianello, Ginosa, Statte, Castellaneta, raggiungendo 2,6 milioni di quintali annui pari ad un valore che supera i 100 milioni di euro. Intervenire ad arginare la crisi di un così consistente comparto in crisi per il crollo dei prezzi era nostro compito. 
Il provvedimento per rilanciare questo settore riconosce nel limite di spesa di 5 milioni di euro per l’anno 2019, un contributo per la copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per gli interessi, dovuti per l’anno 2019 sui mutui bancari contratti dalle imprese entro il 31 dicembre 2018. Le risorse saranno ripartite tra i produttori in relazione alla media produttiva degli ultimi 3 anni, adeguatamente documentata. Sono inoltre previste specifiche campagne promozionali o di comunicazione istituzionale per incentivare il consumo di agrumi.