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Galileo Green Energy, Katy Hogg nuova chief operating officer
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Katy Hogg è la nuova chief operating officer (COO) di Galileo Green Energy (GGE), la nuova piattaforma di sviluppo e investimento per soluzioni competitive delle energie rinnovabili in tutta Europa.
Prima di entrare in Galileo Green Energy, Hogg, laureata in legge all'Università di Newcastle upon Tyne, ha lavorato per circa dieci anni in BayWa r.e. renewable energy GmbH arrivando al ruolo di global director wind projects business. In precedenza, è stata responsabile della creazione e della supervisione delle attività eoliche onshore nel Regno Unito, in Australia e nell'APAC, nonché dell’eolico offshore a livello globale. Ha anche guidato il team internazionale delle sinergie, focalizzato sul miglioramento dell'eccellenza operativa, massimizzando l'efficienza globale e integrando le attività eoliche e solari. Prima ancora la manager aveva lavorato in Gazprom Marketing & Trading come business developer e in PwC come valuations and strategy manager.
“Con un’esperienza globale nello sviluppo e la profonda conoscenza del settore eolico, Katy porta competenze molto complementari a Galileo Green Energy in questa dinamica fase di start-up. Oltre a contribuire allo sviluppo del business nell’eolico onshore e offshore, nel fotovoltaico e nello stoccaggio, Katy darà un impulso decisivo alla costruzione della nostra struttura organizzativa, ai centri di eccellenza per la nostra capacità di delivery e a nuovi modi di collaborazione efficiente all’interno dell’azienda”, ha commentato il Ceo di Galileo Green Energy Ingmar Wilhelm.
"Sono estremamente felice di entrare a far parte del team di Galileo Green Energy e, in particolare, di contribuire allo sviluppo delle energie rinnovabili in Europa. Con la nostra esperienza combinata nei progetti, nei mercati dell'energia e nelle soluzioni di finanziamento, possiamo apportare grande valore ai nostri partner di sviluppo e ai consumatori finali di energia”, sono state invece le parole di Katy Hogg.
Galileo Green Energy (GGE), piattaforma di sviluppo e investimento per le energie rinnovabili in tutta Europa, è stata creata con una visione industriale del settore energetico in cui la combinazione di quattro competenze chiave fa la differenza nell'affrontare con successo la nuova era delle rinnovabili: 1. sviluppo competitivo dei progetti; 2. vendita di energia elettrica ai consumatori finali; 3. gestione dell'energia; 4. soluzioni di finanziamento innovative.
In quest'ottica, Ingmar Wilhelm, business developer e imprenditore nel mondo delle rinnovabili e della transizione energetica, e l’Investment manager internazionale Morrison & Co., combinando la loro profonda esperienza nel settore delle infrastrutture e delle energie rinnovabili sia nei mercati privati che in quelli quotati, hanno creato la piattaforma Galileo Green Energy nel febbraio 2020.
Galileo Green Energy è una società con una visione a lungo termine del mercato dell'energia che ha raccolto il sostegno finanziario di quattro importanti investitori.
Due sono australiani: Commonwealth Superannuation Corporation (CSC), che ha oltre 30 anni di esperienza nella fornitura di servizi ai sistemi pensionistici dei dipendenti del governo australiano e dei membri dell'Australian Defence Force; e Morrison & Co Growth Infrastructure Fund (MGIF), un veicolo gestito da Morrison & Co, istituito nel 2018 per fornire agli investitori istituzionali e di alto livello l'accesso agli investimenti in beni infrastrutturali non quotati e sostenibili.
Altri due investitori provengono dalla Nuova Zelanda: Infratil Limited, una società di investimento in infrastrutture quotata sia alla borsa valori neozelandese che a quella australiana, che possiede portafogli di energia rinnovabile, aeroporti, data center, società di telecomunicazione e infrastrutture sociali; e New Zealand Superannuation Fund (NZ Super Fund), un fondo patrimoniale sovrano istituito dal governo neozelandese per prefinanziare il costo futuro delle pensioni.
Galileo Green Energy ha ricevuto un impegno di capitale iniziale di 220 milioni di euro, con un contributo di Infratil del 40%, e di CSC, NZ Super Fund e MGIF del 20% ciascuno.