Pillole d'Europa
DEONTOLOGIA E INFORMAZIONE SCIENTIFICA, BIG DATA E QUANTUM COMPUTING, CPI 2024 SU CORRUZIONE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI
![Corso presso il Tecnopolo di Bologna sulla deontologia nell'informazione scientifica e Quantum Computing Corso presso il Tecnopolo di Bologna sulla deontologia nell'informazione scientifica e Quantum Computing](/static/upl2024/img_/0004/img_15379.jpg)
Corso presso il Tecnopolo di Bologna sulla deontologia nell'informazione scientifica e Quantum Computing
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono progetti europei su deontologia, AI, informazione scientifica e sul ruolo dei giornalisti per informare in modo corretto sui super computer e sulle AI factories ? Ludovico Prendassi
Risposta: sì. La Commissione europea ha lanciato di recente InvestAI, nuova iniziativa per l’intelligenza artificiale che mobiliterà 200 miliardi di euro di investimenti nell’Ai, compreso un nuovo fondo europeo di 20 miliardi per le gigafactory dell’Ai. L’annuncio è stato dato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione dell’Artificial intelligence (Ai) action summit di Parigi. Ci sono anche iniziative nazionali di formazione come il corso che è stato organizzato il 13 febbraio da UGIS, Unione Giornalisti Italiani Scientifici con ICSC – Centro Nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing e CINECA, con la collaborazione di Fondazione Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna e FAST, Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, intitolato "La deontologia nell’informazione scientifica: big data, supercalcolo e quantum computing". ICSC con CINECA hanno pure consentito una visita presso le sale del Tecnopolo di Bologna che ospitano il supercalcolatore Leonardo di CINECA e il Tier 1 dell’INFN-CNAF. Il dott. Matteo Massicci, responsabile comunicazione ICSC – Centro nazionale di ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing ha evidenziato i fondi europei stanziati nel settore e le attività in corso a livello europeo e nazionale. Il dott. Matteo Zanaroli, ethics and data Governance manager del centro nazionale ICSC ha spiegato come ci sia sinergia tra pubblico e privato per federare le infrastrutture e creare un ecosistema efficiente, quali sono i nuovi progetti in essere e come vadano recepite in modo adeguato le normative europee. Il dott. Diego Ciangottini, ricercatore INFN e ICSC ha spiegato come la rete di infrastrutture sia uno strumento abilitante e lo sviluppo del progetto europeo interTwin; spiegando come il progetto interLink sia un'estensione open source del concetto di Virtual-Kubelet con un design che mira ad un'astrazione comune su backend eterogenei e distribuiti. interLink è sviluppato dall'INFN nel contesto di interTwin, un progetto finanziato dall'Unione Europea che mira a costruire una piattaforma digitale gemella (Digital Twin Engine) per le scienze, e dal Centro nazionale di ricerca ICSC per il calcolo ad alte prestazioni, i big data e l'informatica quantistica in Italia. Il dott. Matteo Penza ha evidenziato l’impegno regionale nell'utilizzo dei fondi europei sul territorio emiliano per lo sviluppo territorialmente di una “via della Conoscenza” nell’area, che era dismessa ex Manifattura Tabacchi, ora Tecnopolo, a Bologna e che è stata rigenerata in cui, probabilmente a fine febbraio, ci sarà anche una visita del Parlamento europeo. Il presidente di Ugis, Giovanni Caprara, ha sottolineato il ruolo fondamentale dei giornalisti scientifici e l’importanza della deontologia professionale; Silvestro Ramunno, presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia Romagna, ha ricordato l’impegno dell’ordine dei giornalisti e la storia della deontologia con l’introduzione del nuovo codice a giugno 2025; Giovanni Rossi, past president dell’ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna ha relazionato sul tema dei contesti applicativi dell’HPC e sul nuovo codice deontologico dei giornalisti che è a tutela dei fruitori, ovvero dei cittadini. il dott. Davide Salomoni, dirigente tecnologo INFN, ha sottolineato come il centro nazionale sia una infrastruttura multitecnologica neutrale, non dipendente da altri, e come dia sostegno alle pmi e alle start up; ha evidenziato che c’è la necessità con una formazione modulare di colmare il divario di competenze. Il dott. Daniele Ottaviani, head del CINECA Quantum Computing Lab ha spiegato come si stia creando una nuova classe di computer quantistici, ha sottolineato i passi avanti nel progetto EUROQHPC-I, come si stiano sviluppando nuovi software e si stia lavorando a livello europeo ed internazionale per una standardizzazione di accesso e lo sviluppo di una stessa interfaccia. La dott.ssa Laura Morselli, esperta su AI e HPC e coordinatrice di Minerva (European Support Centre for Scalable AI Research and Deployment) del Cineca ha relazionato sui passi avanti del supercalcolo europeo EUROHPC-JU, ha evidenziato come Leonardo pre-exascale sia ancora nella top ten dei supercomputer a livello internazionale (è attualmente al nono posto) e come sia uno dei migliori e il più richiesto per progetti di intelligenza artificiale; inoltre ha spiegato le AI Factories e i fondi europei per il loro sviluppo in tutta l’Unione europea. Siamo quindi dinanzi ad una evoluzione tecnologica che, ha detto pure la dott.ssa Nadia Grillo, vicepresidente Ugis, richiede parametri etici di applicazione, progetti multidisciplinari, una sinergia tra giornalisti scientifici per attività di dissemination su progetti di ricerca innovativi. L’intelligenza artificiale è uno strumento, i data center hanno necessità di nuove soluzioni ecosostenibili e si stanno creando nuove professionalità con competenze trasversali in cui ICT e AI risultano essere sempre più pervasive in tutti gli ambiti. Si segnala che APRE, Agenzia per la promozione della ricerca europea organizza un corso di formazione proprio sul tema “Intelligenza artificiale e obblighi dell'AI Act: da una lettura critica del Regolamento a casi pratici di applicazione” utile in particolare a chi è interessato ai fondi Horizon europei. Il Gruppo 2003 per la ricerca, insieme all’Accademia dei Lincei, ha organizzato il 14 febbraio un convegno dedicato all’Intelligenza Artificiale e al suo impatto sulle diverse aree del sapere scientifico. Esperti provenienti da diverse discipline condivideranno le loro esperienze sull’uso dell’IA nei rispettivi ambiti e sulle sue prospettive future. L’IA sta già rivoluzionando il nostro modo di studiare il clima e le scienze biomediche, migliorare la produzione agricola, accelerare le scoperte scientifiche e ottimizzare i processi decisionali in molti ambiti. Tuttavia, emergono anche interrogativi cruciali: quali rischi comporta l’adozione dell’IA su larga scala? Quali implicazioni etiche e normative dobbiamo considerare? Quali soluzioni possono garantire un equilibrio tra innovazione e sicurezza? Ci sono diversi progetti europei in merito e alcuni bandi aperti. Il Programma di lavoro del Centro Europeo di Competenza per la Cybersicurezza (ECCC) include gli inviti a presentare proposte sugli strumenti di cybersicurezza basati sull'Intelligenza Artificiale e sul contrasto alle minacce derivanti dai computer quantistici. L'ECCC è stato creato nel 2021 per supervisionare lo sviluppo e la diffusione di soluzioni di cybersicurezza in tutta l'Unione europea, coordinando anche i bandi inerenti la materia nell'ambito di Horizon Europe e del Programma Europa Digitale. Nel Programma di lavoro è previsto un investimento di oltre 353 milioni di euro dal 2025 al 2027. Inoltre si segnala che per la lotta alle fake news l'Osservatorio sociale per l'analisi della disinformazione e dei social media (SOMA) insieme ad altri progetti finanziati dall'UE (PROVENANCE, SocialTruth, EUNOMIA, WeVerify) offre al settore dei social media l'occasione di analizzare le proprie dinamiche e il rapporto con altri settori. Il progetto europeo Co-Inform ha lavorato ad esempio su strumenti per promuovere il pensiero critico e l'alfabetizzazione digitale per una società più informata. Il progetto europeo TRESCA che si adopera per sviluppare la fiducia nella scienza e nell'innovazione attraverso pratiche di comunicazione innovative tra ricercatori scientifici, giornalisti e responsabili politici, ha analizzato anche le pratiche sanitarie digitali di base per fermare la disinformazione. Lo scopo del progetto FANDANGO, finanziato da Horizon 2020, è quello ad esempio di aggregare e verificare diverse tipologie di dati relativi alle notizie, fonti mediatiche, social media e open data, al fine di individuare le notizie false e fornire una comunicazione più efficace e verificata a tutti i cittadini europei. In quanto tale, il progetto FANDANGO mira a eliminare gli ostacoli all'interoperabilità dei dati offrendo tecniche unificate e una piattaforma integrata dei big data per sostenere le industrie dei media tradizionali a far fronte alla nuova economia dei "dati" relativa alle notizie, caratterizzata da una maggiore trasparenza nell'ottica della ricerca e dell'innovazione responsabili. Il Consiglio europeo della ricerca (CER) sostiene le indagini teoriche, come quella sviluppata da Phil Howard, direttore dell'Oxford Internet Institute e beneficiario di una borsa di studio di consolidamento del CER per il progetto COMPROP su "Propaganda informatica: studiare l'impatto degli algoritmi e dei bot sul discorso politico in Europa". Inoltre l'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO) è un progetto che sostiene la comunità indipendente che si adopera per combattere la disinformazione. L'EDMO è un consorzio operativo dal primo giugno 2020.
Domanda: ci sono progetti europei su reti di comunicazione quantistica metropolitana? Vincenzo Odiscale
Risposta: sì. C’è il progetto QUID (Quantum Italy Deployment), realizzazione italiana della European Quantum Communication Infrastructure (EuroQCI) promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di dare vita a un’infrastruttura europea per la comunicazione quantistica. Nel corso del progetto, le infrastrutture di comunicazione esistenti, in fibra ottica o aria, vengono integrate e dotate di sistemi di distribuzione quantistica di chiavi crittografiche (QKD), che copriranno buona parte del territorio nazionale. Allo stesso tempo, QUID promuove lo sviluppo delle aziende italiane che producono sistemi e servizi per la comunicazione quantistica a diverse categorie di utenti. Lo scopo principale di QUID è proprio quello di sviluppare nodi in reti di comunicazione quantistica metropolitane (QMANs), collegate tra loro tramite l’Italian Quantum Backbone, un’infrastruttura che copre il territorio italiano e che distribuisce segnali di tempo e frequenza campione usando fibre ottiche commerciali. Gli scambi di chiave quantistica tra i nodi utilizzeranno sistemi QKD a variabili discrete. QUID unirà inoltre importanti siti per il collegamento tra la comunicazione in fibra ottica e il segmento spaziale del QCI europeo.
Accanto a queste attività di tipo infrastrutturale, QUID porrà grande attenzione allo sviluppo dei metodi per l’erogazione ottimale dei servizi di comunicazione quantistica. Infine, QUID lascerà spazio allo sviluppo di tecniche innovative legate alla QKD, per l’aumento della frequenza di trasmissione, per l’utilizzo di nuovi tipi di fibre ottiche e per la trasmissione in aria.
Il consorzio QUID, guidato dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM), riunisce le aziende italiane leader nel settore, i principali istituti di ricerca coinvolti nella comunicazione quantistica, sia per il segmento terrestre che per il segmento spaziale, e le università impegnate nell’innovazione e nella formazione. Vi partecipano tra gli altri enti, anche l’Agenzia spaziale italiana, il Consiglio nazionale delle ricerche, Telespazio e diverse altre università.
Domanda: ci sono dati sulla corruzione a livello pubblico europeo ed internazionale? Giuseppe Oriani
Risposta: sì. Di recente è stato presentato il documento intitolato “Indice di Percezione della Corruzione 2024” (https://www.transparency.org/en/cpi/2024), elaborato annualmente da Transparency International, realtà nata nel 1995 e diventata il principale indicatore globale della corruzione nel settore pubblico. L'Indice assegna un punteggio a 180 Stati e territori di tutto il mondo in base alla percezione della corruzione nel settore pubblico, utilizzando dati provenienti da tredici fonti esterne. Il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 (alto livello di corruzione percepita) a 100 (basso livello di corruzione percepita). Il CPI 2024 rivela che in più di un decennio la maggior parte degli Stati ha fatto pochi progressi nell’affrontare la corruzione. Oltre 120 Stati coperti dal CPI, ovvero più di due terzi del campione, ottengono ancora un punteggio inferiore al punto medio della scala (50 su 100).