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Giornata nazionale del gatto, Legambiente lancia 4 proposte al governo

di redazione green

Grande assente l’anagrafe obbligatoria dei gatti. Ma gli italiani si confermano veri amanti dei felini, tra 10 e 15 milioni quelli presenti nelle case

Istituzioni italiane in ritardo nel benessere e tutela dei gatti. Troppi i ritardi sul fronte sterilizzazioni, adozioni e campagne informative

Legambiente lancia, in occasione della Giornata nazionale del gatto, un pacchetto di quattro proposte, in cui chiede al ministro della Salute di approvare rapidamente il decreto ministeriale che detta le modalità operative per l’implementazione del Sistema informativo Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC), previsto dal decreto legislativo n. 134/2022, che consentirà l’anagrafe di tutti i gatti domestici.

Ai Presidenti di Regione e ai Sindaci, l’associazione ambientalista chiede di realizzare, d’intesa con il Governo, un piano nazionale che preveda: la mappatura completa, entro il 2024, delle colonie feline presenti nei contesti urbani e periurbani; una campagna ad hoc, entro il 2027, di anagrafe e sterilizzazione di tutti gli animali presenti nelle colonie feline; la piena operatività, entro il 2030, di 400 gattili sanitari (uno ogni 150mila abitanti) per consentire la gestione pubblica sanitaria delle popolazioni di gatti nelle aree urbane e periurbane. 

Nel 2021 Napoli è la città capoluogo con più gatti registrati in anagrafe, ben 80.740 di cui 21.050 in colonie feline. A seguire nell'elenco delle "città più gattare" c'è Taranto con 12.566 gatti registarti e Brescia con 8.902. Legambiente ha reso omaggio al felino con un focus e una video scheda dal titolo “A-mici in Città”. Nonostante l’Italia si confermi tra i paesi che più amano i gatti, se ne stimano nel 2021 tra i 10 e 15 milioni nelle case dei cittadini, sono tra 700.000 e 1.000.000 quelli liberi presenti nelle colonie feline registrate nelle città italiane e tra 66.000 e 72.000 le persone ufficialmente impegnate nel loro accudimento volontario. 

"Dal nostro focus A-Mici in Città, legato all’XI rapporto nazionale Animali in Città a cui ha contribuito un campione di 986 comuni e 42 aziende sanitarie, emerge un quadro di luci e ombre dove, se da una parte si conferma il grande amore che i cittadini hanno per questa specie domestica, dall’altra parte è evidente come questo felino sia poco considerato dalle Istituzioni. Per questo oggi rilanciamo quattro proposte per chiederne una maggiore tutela e benessere insieme ad un piano nazionale che veda collaborare insieme Governo, regioni e comuni”, ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

"La maggiore indipendenza del gatto rispetto al cane non genera, però, meno difficoltà nella sua vita in libertà in città, come testimoniano la presenza di malattie in cuccioli e adulti nei gatti delle colonie, i conflitti con i cani vaganti, i rischi letali lungo strade urbane e periurbane e tante altre emergenze. Tali difficoltà trovano oggi solo parziale risposta grazie alle migliaia di volontarie e volontari che in tutta Italia, mettendoci proprio tempo e risorse economiche, provano ad allievare le tante sofferenze”, ha aggiunto Antonino Morabito, responsabile benessere animale di Legambiente.