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Inquinamento, lo smog favorisce il declino cognitivo durante l’infanzia

Secondo uno studio dell'Università di Edimburgo l’esposizione allo smog durante l’infanzia può influire sulle capacità cognitive in età più avanzata

Inquinamento, gli effetti dell'inquinamento sulle attività cerebrali 

L’esposizione allo smog durante l’infanzia può influire sulle capacità cognitive in età più avanzata. Questo è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease e nell’Handbook on Air Pollution, condotto dagli esperti dell’Università di Edimburgo, che hanno coinvolto oltre 500 persone di 70 anni per verificare gli effetti dell’inquinamento sulle capacità cognitive. 

“Il livello di inquinamento sembra giocare un ruolo nelle capacità cognitive in età avanzata – afferma Tom Russ, direttore dell'Alzheimer Scotland Dementia Research Center presso l'Università di Edimburgo – chi era stato più esposto infatti era associato a un lieve, ma rilevabile declino cognitivo tra gli 11 e i 70 anni”. 

Il team ha testato l’intelligenza generale di 500 persone di età pari a 70 anni, alle quali era stato sottoposto un test all’età di 11 anni nell’ambito dello studio Lothian Birth Cohort 1936, volto a indagare le alterazioni nel modo di ragionare delle persone durante il corso dell’esistenza. Gli scienziati hanno tenuto conto delle condizioni di inquinamento atmosferico a cui i partecipanti avevano vissuto durante l’infanzia.

Inquinamento, aria più pulita per la salute pubblica 

“Non sappiamo ancora il motivo di questo effetto – commenta l’esperto – ma sembra che l'inquinamento atmosferico possa provocare una riduzione delle capacità cognitive. Lavori precedenti hanno ipotizzato che le particelle metalliche presenti nell’aria contaminata possano raggiungere il cervello e danneggiare i neuroni, ma dai nostri dati non possiamo collegare l'esposizione all'inquinamento atmosferico durante l'infanzia a nessun cambiamento significativo tra gli 11 ei 70 anni”.

“L’obiettivo primario della società – sostiene Susan Kohlhaas dell'Alzhaeimer UK, che non è stata coinvolta nello studio – dovrebbe essere quello di ottenere aria più pulita per motivi di salute pubblica”.

Il gruppo di ricerca ha utilizzato modelli statistici per analizzare la relazione tra l'esposizione all’inquinamento e le capacità di pensiero durante l’età avanzata, tenendo conto di fattori legati allo stile di vita, come lo socio-economico e l’abitudine del fumo. “La demenza non è un evento inevitabile dell’invecchiamento – ribadisce l’autore – ci sono diversi aspetti che possono esacerbare o diminuire il rischio di insorgenza di questa condizione e il nostro studio ha evidenziato il pericolo dell’inquinamento atmosferico”.

“Il nostro lavoro – conclude Russ – rappresenta la prima dimostrazione degli effetti nocivi dell’inquinamento atmosferico sull’organo cerebrale. Speriamo che la nostra ricerca incentivi la scienza e la società a unificare gli sforzi per puntare a ottenere aria più pulita per migliorare la salute pubblica”.