Green
Clima, attivismo non è politica ma fede: come evitare la deriva transumanista
L’umanità contemporanea si percepisce come una specie animale al vertice della catena alimentare, nulla di diverso, nulla di più
Agnostico – che non significa privo di pensiero trascendente – inorridisco e rimpiango concetti cristiani quali la sacralità di ciascuna vita individuale. Non rimpiango invece i fanatismi religiosi, presenti nelle religioni tradizionali come nella Green Religion. Bene fa Monsignor Viganò a dire che chi decida di lavarsi una volta alla settimana, mangiare insetti e auspicare lo sterminio di quattro miliardi di suoi simili è senza dubbio un fanatico, quando non un malato di mente. Non è un caso se due tra i più importanti sacerdoti della Green Religion soffrono della sindrome di Asperger.
In questo scenario desolante, in cui traspare come l’essere umano – persino “l’ateo urbano” – resti sempre una vittima dei propri miti, professare la Green Religion non impedisce di fottersene delle centinaia di migliaia di morti e della totale distruzione dell’ambiente (non soltanto quello urbano e antropizzato) causati dalla guerra. Fanatici, privi di compassione, manipolati dalla propaganda, ci avviamo verso il trasumanesimo senza nemmeno rendercene conto, condotti da un’élite che si definisce filantropica ma che sarebbe meglio riconoscere per ciò che è realmente: satanista.