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Nell'anno 2050 gli Oceani avranno più plastica che animali marini
Una nuova legge a Città del Messico, sommersa ogni giorno da 13000 tonnellate di rifiuti
Secondo l’Onu nel 2050, se non verranno prese misure drastiche,negli oceani ci saranno più prodotti in plastica che animali marini.
Una notizia scioccante che impone ai Governi di tutto il mondo delle prese di responsabilità convinte.
Una delle città più inquinate al mondo da questo problema è Città del Messico, sommersa ogni giorno da 13000 tonnellate di rifiuti di cui solo il 60% è fatto di materiale plastico riciclabile.. Una media di quasi un chilo e mezzo per ogni abitante.
La plastica è parte integrante nella vita quotidiana di ogni cittadino della città messicana. Milioni di borse vengono offerte nei supermercati per contenere i prodotti acquistati. Tutti questi prodotti impacchettati vengono ulteriormente mesi in borse più grandi per il trasporto. Una vera colata di lava non riciclabile che ogni giorno si abbatte sulla città.
Ma finalmente una nuova legge dovrebbe far terminare questo stato di cose.
Plastica sotto accusa. Un magma che si muove nella città
Infatti, a partire da gennaio 2021, e per 18 mesi , sarà vietato avere e produrre posate, borse, piatti, cannucce, vasi e capsule di caffè e una decina di altri articoli di plastica, a meno che non siano fatti di plastica riciclabile. Multe importanti, tra i 40.000 e 160000 pesos, dovrebbero dissuadere i produttori e i consumatori.
Ma il tema, come è facile immaginate, tocca molti problemi economici. Il settore infatti ha un valore di oltre 30000 milioni di dollari. Il che fa dire al Presidente dell’Associazione Nazionale dell’Industria della Plastica, Aldini Torres,di ‘essere fortemente preoccupato della ricaduta economica negativa della legge. Una ricaduta che si rifletterà di quasi il 30% sui posti di lavoro’.
Torres valuta che questa legge non tiene conto né del processo di riciclaggio né tantomeno di altri fattori tecnici.’Riconosciamo che tutto il processo crea contaminazione-dice il Presidente-ma non si può risolvere tutto in pochi mesi e soprattutto che tutti sono responsabili e non solo l’industria’.
Plastica sotto accusa. La responsabilità è condivisa
La visione della corresponsabilità viene condivisa pure da Miguel Rivas, coordinatore della campagna di Greenpeace Messico, a favore degli oceani ‘ la legge è un primo passo, ma occorre evitare le false soluzioni come la produzione di bioplastica, altrettanto inquinante. Non si tratta di cambiare un prodotto con un altro, ma di far terminare il consumo’.
Un’ulteriore conferma della corresponsabilità di tutti i soggetti in questo processo di inquinamento viene dalla provenienza delle 13000 tonnellate di rifiuti. Quasi il 50% dalle case, il15% dal commercio, il 10% dai mercati, il 5% dalla macellazione, il 4% da attività varie e il 3% dai rifiuti ospedalieri.
Un oceano di rifiuti che dilaga giornalmente su Città del Messico che insieme ad altre 20 sta cercando di risolvere il problema , in attesa che il Governo si decida a promulgare una legge federale.