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Wwf: l'orso polare sparirà a causa del climate change. Poi toccherà all'uomo
La sopravvivenza del più grande carnivoro terrestre è minacciata dall'impatto del cambiamento climatico. Subito dopo, il futuro a rischio è quello di noi umani
L'orso polare, il più grande carnivoro sulla Terra
L’orso polare è tra i più grandi carnivori terrestri del pianeta, ma il suo nome scientifico Ursus maritimus ci ricorda anche che trascorre la maggior parte della vita dentro e nei pressi dell'acqua. Il grande predatore dell'Artico è oggi in serio pericolo.
Stime precise sono difficili da ottenere poichè questa specie vive, a densità molto basse, in regioni impervie e disabitate. Gli ultimi dati comunque dicono che tra i 20-21mila e i 30-31mila, divisi in 19 sottopopolazioni, vivono nelle regioni artiche.
L'orso polare è ricoperto da uno strato di grasso che arriva fino a 11 cm che lo tiene caldo, specialmente mentre è in acqua, e si parla di acque artiche. I maschi adulti solitamente misurano, partendo dalla punta del naso a quella della coda, dai 2 ai 2,5 metri e pesano dai 400 ai 600 kg.
Le dimensioni delle femmine sono invece circa la metà. Sono animali solitari, tranne durante il periodo della riproduzione, quando restano in coppia per circa una settimana, poi ognuno per proprio conto, vagando tra i ghiacci.
I cuccioli, generalmente due, nascono dopo circa sette mesi e ognuno pesa soltanto 600 grammi; dopo cinque mesi incominciano a ingerire cibo solido, ma non vengono completamente svezzati per altri 2-3 anni. Quindi il legame con la madre è molto forte, e questo vuol dire un tempo più lungo di protezione ad ogni costo che la madre dedica ad ogni costo, ai piccoli.
L'orso polare si nutre principalmente di foche degli anelli, sebbene anche di altre specie di foche, giovani di tricheco, balene beluga, narvali, piccoli mammiferi, pesci, uccelli marini e delle loro uova. Ha una incredibile capacità di restare in acqua a lungo, puo' nuotare per grandi distanze e raggiungere una velocità di 10 km/h, usando le enormi zampe anteriori come pagaie, mentre quelle posteriori fungono da timone. Riesce a immergersi fino a due minuti, chiudendo le narici, tendendo agguati alle sue prede direttamente dall’acqua.