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In tema di giustizia l’Italia pare essere, a volte, un paese all’incontrario

Daniele Rosa

Si alla giustizia, no al giustizialismo ma no a sentenze incomprensibili

L’Italia, a volte, sembra essere un paese all’incontrario.

 

Succede spesso, nel nostro Paese,che la giustizia decida in maniera diversa da come vorrebbe la maggioranza dei cittadini.

Sbagliano i magistrati? Sbaglia il senso comune delle persone?

 

Non è la prima volta, ad esempio, che onesti cittadini derubati in casa da ladri, di qualsiasi nazionalità, si difendano, magari feriscano i malviventi e poi, sorprendentemente, si trovino a dover pagare penali agli stessi ladri che denunciano di essere stati colpiti.

Italia un paese a volte all'incontrario

Certo una cosa è la giustizia altra cosa è il giustizialismo.

 

Nessuno vorrebbe più vedere l’atmosfera delle vecchiette parigine ( les tricoteuses) che in Francia tra un taglio di testa e l’altro facevano la calza morbosamente curiose ma, qualche sentenza più conforme al sentire comune, molta gente se la aspetterebbe.

 

Ultima di queste vicende ‘curiose’ la sentenza sulla ormai famosa capitana della Sea Watch Carola Rackete entrata a forza nelle acque italiane con il suo carico di migranti facendosi pure largo persino in fase di attracco.

Italia a volte un paese all'incontrario

Certo non è stato un atto di guerra ovviamente. Ma ha scaricato i suoi migranti, sapendo benissimo che, comunque, stava infrangendo la legge italiana .

E’ stata arrestata e dopo appena 24 ore liberata . Nessuno con un minimo di buon senso avrebbe voluto una pena importante in carcere ma nemmeno che fosse liberata ‘con onore’ e nemmeno estradata.

 

E una sentenza del genere proprio non è stata capita da una grande parte del paese.

Ma le sorprese non finiscono mai.

 

Il legale della giovane tedesca ha deciso di querelare persino il Ministro Salvini. Giusta la querela per gli innumerevoli insulti che tanti ‘idioti’ hanno mandato gratuitamente ma, la denuncia al Ministro e indirettamente al Governo italiano, pare un qualcosa di veramente eccessivo.

 

"Abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Salvini", ha detto Alessandro Gamberini, avvocato della capitana tedesca della Sea Watch 3, che ha annunciato di star raccogliendo "tutti gli insulti" e "le forme di istigazioni a delinquere" pronunciate dal vicepremier e dai "leoni da tastiera abituati all'insulto". "È lui che muove le acque dell'odio", accusa il legale dai microfoni di Radio Cusano Campus, "Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente".

 

Il legale ha sottolineato che il procedimento contro la comandante tedesca è tutt'altro che chiuso, nonostante la sua rimessa in libertà.

"Espulsione? Difficile per i cittadini comunitari", spiega, "Lasciamo perdere la propaganda truculenta che la qualifica come delinquente, quella che è abituato a fare il ministro dell'interno in maniera invereconda e irresponsabile".

 

"Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca!" la risposta decisa del Ministro Salvini, ministro dell’iIterno di un paese che, a volte, sembra andare alla rovescia.