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Inflazione, il Nobel Paul Krugman spende parole di moderato ottimismo

di Daniele Rosa

L'inflazione, pur nelle differenze tra Stati Uniti ed Europa, sembra rallentare ovunque

Inflazione, protagonista nell'aumento delle diseguaglianze

Un altro tema che emerge di continuo in questa fase è se l’inflazione abbia portato ad un aumento delle disuguaglianze? A questo proposito ha risposto con “No. Negli Stati Uniti è successo il contrario. Tutti presumono che l'inflazione colpisca i più poveri, ma non è così. Vediamo che gli aumenti salariali sono stati sostanzialmente più alti in basso che in alto. Quindi abbiamo assistito a una significativa compressione della disuguaglianza negli Stati Uniti durante questa era di Covid-19. Abbiamo invertito almeno un quarto dell'aumento della disparità salariale che ci trascinavamo dagli anni Ottanta. È molto. E solo i lavoratori meno pagati sono il gruppo il cui stipendio è cresciuto più dell'inflazione.

E’ pur vero che i più poveri avvertono maggiormente l’aumento dei prezzi soprattutto perchè l'inflazione si è riflessa sui prezzi di energia e beni alimentari. E la forchetta tra ricchi e poveri si è allargato. Fortunatamente però i prezzi dell’energia sono scesi e quelli degli alimentari sembrano farlo altrettanto, almeno negli Stati Uniti”. Insomma tra le tante ombre l’esperto americano, pur con le differenze sostanziali ta l’economia americana che crea posti di lavoro a grande velocità, e il vecchio Continente che si muove a rilento ma a macchia di leopardo, si cominciano a vedere alcuni luci. Dappertutto, anche se lentamente, l’inflazione sta rallentando, e questa è comunque una buona notizia per lavoratori, famiglie ed imprese.