Libri & Editori

Cinque libri da leggere a novembre 2023

di Chiara Giacobelli

Italiani e stranieri, bestseller ed esordienti, saggi e narrativa: ecco le nostre proposte per il mese di novembre

4)  La rosa di Castiglia di Carol McGrath (Tre60)

Continua da parte della casa editrice Tre60 la pubblicazione di romanzi storici dedicati alle grandi donne del passato: regine, principesse, amanti e favorite di illustri sovrani. In questo caso la protagonista di una recente pubblicazione a cura della scrittrice Carol McGrath è Eleonora di Castiglia, poi passata alla storia come La rosa di Castiglia. Visse dal 1241 al 1290, quindi in pieno Medioevo, e si dice che fosse bellissima; non a caso da lei il principe e poi re d’Inghilterra Edoardo I si separò raramente durante i lunghi anni del matrimonio, solo quando indispensabile. Già questo basterebbe per rendere la sua vita romantica e fuori dal comune, in quanto quasi mai i matrimoni di convenienza organizzati dalle varie dinastie europee portavano con sé una qualche forma se non di amore, per lo meno di affetto. I due coniugi, invece, erano davvero molto legati e insieme ebbero ben sedici figli, di cui tuttavia solo sei raggiunsero l’età adulta.

L’autrice Carol McGrath, che gli appassionati di romanzi storici conosceranno bene, si è mantenuta anche questa volta fedele alle vicende reali e ai fatti, pur raccontandoli con un piglio narrativo leggiadro e accattivante. L’elemento della fiction non manca, tuttavia la McGrath non soltanto è laureata in Storia con una solida preparazione sul Medioevo inglese, ma è anche considerata una delle scrittrici di genere più famose del Regno Unito, nonché collaboratrice della Historical Novel Society. Le sue opere hanno sempre riscosso un ampio interesse nel pubblico, ma con La rosa di Castiglia ha scalato le classifiche internazionali, grazie anche alla fascinazione esercitata dalla sua protagonista. Le origini di Eleonora erano altamente nobili: basti dire che discende in linea diretta da parte di padre dalla celebre Eleonora d’Aquitania. La sua fu una famiglia di donne forti, spesso lasciate sole al comando o tenute prigioniere durante guerre e ribellioni, pertanto chiamate a prendere decisioni importanti anche in assenza dei propri mariti, pronte a tutto pur di sopravvivere.

Il romanzo si apre con un breve prologo ambientato a Lewes nel 1264 e subito dopo con il primo capitolo, dove troviamo Eleonora nel giorno della festa di San Giovanni presso il Castello di Windsor, il 24 giugno 1264. La precisione delle date ci dà un’idea dell’immenso lavoro di documentazione compiuto dalla McGrath prima di scrivere questa storia, riuscendo ancora una volta a far emergere dall’oscurità fatti, figure e vicende fondamentali della storia inglese, altrimenti dimenticate. Attorno alla figura di Eleonora, infatti, ruotano come sempre i potenti uomini della corte, i nobili schierati a seconda della propria convenienza di cui non ci si può mai fidare e i nemici, alcuni dichiarati altri nell’ombra. Ad ognuno di essi l’autrice dà un volto, una personalità ben definita, un ruolo chiave nella trama, creando quindi un grande affresco che bene rappresenta l’epoca dei fatti. Nello specifico, quando il libro ha inizio si è appunto verificata la ribellione dei baroni capeggiata da Simone di Montfort, pertanto Eleonora si trova in una posizione rischiosa di svantaggio: è prigioniera e perde una delle sue figlie, senza neppure poter contare sul sostegno del marito, il cui destino è fortemente incerto.

La rosa di Castiglia
 

La vita di Eleonora di Castiglia non fu mai una spensierata esistenza, cosa alquanto comune per chi ricopriva il ruolo di principessa o regina. Lei, però, fu particolarmente sfortunata, tra le numerose morti dei figli, le guerre e le ribellioni che dovette affrontare, una crociata che si risolse in un fallimento e in seguito le numerose difficoltà per mantenere il regno, cercando più volte alleanze con la vicina Francia. Eleonora era anche una donna colta e cresciuta in un ambiente stimolante, in quanto le corti dei Castiglia erano conosciute in tutto il mondo per accogliere artisti e letterati da ogni dove, divenendo cuori pulsanti del fermento creativo dell’epoca. Pur tornando più volte sul passato della giovane principessa nel corso del romanzo, uno dei motivi per cui l’autrice si concentra sulla sua vita dal 1264 in poi è la quasi totale mancanza di informazioni a proposito di Eleonora fino al 1260, anno che passò alla storia poiché scoppiò la Seconda Guerra dei Baroni.

Scrive di lei Carol McGrath, che ovviamente ne ha subìto il fascino prima ancora dei suoi lettori: “Eleonora di Castiglia fu una regina e una donna eccezionale. (…) Era colta ed era senza dubbio una donna intellettuale. Sposò Edoardo a soli dodici anni e diede alla luce circa sedici figli. (…) Un altro aspetto del carattere di Eleonora fu il suo rimanere vicina a Edoardo per tutto il loro matrimonio, a parte per le forzate separazioni durante l’anno del regno di Simone di Montfort. Fu anche ossessionata dal dovere per tutta la vita”. Leggendo queste pagine una dopo l’altra, in cui si susseguono i colpi di scena, le fughe, i tradimenti in contrasto con la lealtà, la lotta dei due coniugi talvolta contro tutto e tutti, scoprirete un personaggio femminile all’avanguardia rispetto al suo tempo, con la particolarità di essere molto amata dai suoi sudditi. Sin da giovane, infatti, un po’ grazie alla sua discendenza, in parte per la sua delicata bellezza e in seguito anche per il carattere forte che dimostrò di possedere, Eleonora venne presa a ben volere dal popolo inglese, in genere difficile da ammaliare, e seppe coltivare questa simpatia per tutta la sua vita. Ripercorrerla grazie alle parole della McGrath è un vero piacere, oltre che una preziosa crescita culturale.        

Lo consigliamo perché: i romanzi storici pubblicati da Tre60 sono sempre una garanzia, grazie anche alle autrici di alto livello e dichiarata fama. In questo caso il personaggio di Eleonora di Castiglia merita ancor più di essere conosciuto in tutta la sua complessità, grazie a una ricostruzione storica fedele e accurata.