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Coronavirus, tutto ciò che non torna... Dal mercato di Wuhan in Cina al web
Il libro di Francesca Totolo
IL PRIMO CONTAGIO DALLA GERMANIA - Di Francesca Totolo, dal libro Coronavirus, Altafoforte edizioni MAGGIORI INFORMAZIONI SUL LIBRO |
Doverosamente, sponsor illustre del libro “ CORONAVIRUS”, di Francesca Totolo, ed. Altaforte, non potrebbe essere che il Manzoni. Ogni capitolo di questo manualetto del saper vivere ai tempi del virus, è infatti aperto da una citazione del nostro ultimo scrittore nazionale:
«La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c’era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia. Condotti dal filo della nostra storia, noi passiamo a raccontar gli avvenimenti principali di quella calamità».
E come il Manzoni , Francesca Totolo, ricercatrice di livello internazionale ed enfant prodige del giornalismo di inchiesta, in 170 pagine fitte di sorprese racconta, come in un ideale brogliaccio per un futuro noir internazionale, la storia vera del virus che ha messo in ginocchio il mondo. Inchiesta meticolosa e di valore che parte dal mercato arcifamoso di Wuhan in Cina per approdare ora sul web . Un libro senza la mascherina del Politicamente Corretto, che si compra IN rete bypassando le librerie , da oggi (https://altafortedizioni.it/prodotto/coronavirus/)
L’abbiamo letto in anteprima per Affari.
Un libro che parte con il testamento spirituale del medico cinese, Li Wen Liang, il primo che denunciò la pericolosità del nuovo Coronavirus: “ guarderò il cielo, con lacrime che sgorgheranno come pioggia, non voglio essere un eroe, ma solo un medico,
Arrivederci, miei cari. Addio, Wuhan, la mia città natale. Spero che, dopo il disastro, ti ricorderai che qualcuno ha provato a farti sapere la verità il prima possibile”.
Parole che commuovono.Noi lo ricorderemo.
Virus, la arma perfetta: Totolo, in pole position per essere eletta erede di Oriana Fallaci, parte quindi da quella città. Wuhan. Una storia che ha bisogno del supporto della letteratura,,per essere ben compresa. Attenzione , avverte la Totolo-Fallaci , si tratta di un romanzo di fantascienza. The eyes of darkness , dello scrittore statunitense Dean Koontz.
La storia della fiction parte da un dischetto, cita la Totolo : il materiale «Wuhan-400» ,cosi denominato perché è stato sviluppato nei loro laboratori Rdna nella periferia della città di Wuhan, ed è stato il quattrocentesimo ceppo vitale di microrganismi artificiali creati in quel centro di ricerca. «Wuhan-400» è un’arma perfetta. Affligge solo gli esseri umani. Nessun’altra creatura vivente può trasportarlo. E come la sifilide, il «Wuhan-400» non può sopravvivere al di fuori di un corpo umano vivente per più di un minuto, racconta l’autrice di Coronavirus, citando lo scrittore statunitense., . Una citazione doverosa estratta da un romanzo profetico : nel mercato di Wuhan si è avverato quello che veniva narrato in Yhe eyes of darkness? Nascono inquietanti dubbi . Che la Totolo elenca _
1-I mercati, come quello di Wuhan, sono chiamati wet market perché spesso gli animali vengono abbattuti tra una bancarella e l’altra, davanti al cliente. Questa pratica, ampiamente diffusa in Cina, può causare esalazioni infettive provenienti dagli scarti della macellazione.
E qui inizia il giallo intorno alla diffusione del virus.-_
Un team di ricercatori del Xishuangbanna Tropical Botanical Garden (Chinese Academy of Sciences) affiancati dal Chinese Institute for Brain Research, guidato dal dottor Yu Wenbin, ( sempre rivela la Totolo) ha indagato sul National High-level BioSafety Laboratory di Wuhan, il primo laboratorio cinese di biosicurezza di livello 4 (BSL-4), ovvero il livello necessario per lavorare con agenti patogeni pericolosi che presentano un elevato rischio di trasmissione di infezioni in laboratorio per via aerea.
Inquietanti le pagine del libro dedicate ai virus studiati in questo laboratorio, situato a soli duecento metri dal mercato di Wuhan Tra questi, nel laboratorio vengono studiati il Coronavirus da Sars, il virus dell’Ebola e il virus Lassa (Lasl), un virus che causa la febbre emorragica di Lassa che colpisce negli esseri umani e in altri primati.
E il team di ricercatori –continua la Totolo- ha denunciato proprio l’inadeguatezza delle misure e degli standard di sicurezza nella gestione di virus patogeni altamente pericolosi per la salute mondiale. Il vettore del nuovo Coronavirus parrebbe infatti uscito per errore da un laboratorio vicino al wet market di Wuhan.
A circa 280 metri dal mercato, c’è il Wuhan Center for Disease Control & Prevention (Whcdc) che ha ospitato animali da laboratorio a scopo di ricerca ed è specializzato nella raccolta e identificazione di agenti patogeni. Per uno dei suoi studi, sono stati catturati 155 pipistrelli, inclusi i Rhinolophus affinis, nella provincia di Hubei e altri 450 pipistrelli nella provincia di Zhejiang. 40
2 Seguono altre ipotesi . Nei capitoli del libro, con dovizia di nomi di siti e di ricercatori , ecco particolari inediti su alcuni virologi e ricercatori che non si sono allineati alla teoria riguardante l’origine puramente zoonotica (passaggio da animale a essere umano avvenuto del wet market di Wuhan) del COVID-19 stabilita dalla comunità scientifica internazionale.
Per dare al lettore un quadro completo di quanto successo nei mesi successivi allo scoppio del primo focolaio in Cina, sembra opportuno alla Totolo riportare anche le voci dissidenti e le loro ragioni.
La teoria complottista viene mirabilmente documentata.
Nel luglio 2019, la televisione pubblica canadese Cbc (Canadian Broadcasting Corporation) riferisce che due ricercatori cinesi sono stati rimossi dal National Microbiology Laboratory (Nml) di Winnipeg dalla Royal Canadian Mounted Police (Rcmp) a causa di una possibile «violazione delle politiche» del laboratorio.
Le indagini, come riporta AFP Fact Check, 17 sarebbero ancora in corso e riguardano la dottoressa Xiangguo Qiu, che ha contribuito a sviluppare un trattamento per il virus Ebola, suo marito Keding Cheng, un biologo che ha pubblicato diverse ricerche sui ceppi di coronavirus come la Sars, e il loro team composto da studenti cinesi. Tutto porta a Wuhan
E qui siamo in un pieno noir :spionaggio accademico e industriale.
3- Il dodici marzo 2020, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, con un post pubblicato sul suo account Twitter, scrive che le Forze armate statunitensi avrebbero potuto diffondere il nuovo Coronavirus all’interno della città di Wuhan. Ecco le sue parole:
“quando ha avuto inizio l’epidemia negli Stati Uniti? Quante persone sono infette? Come si chiamano gli ospedali? Potrebbe essere stato proprio l’esercito americano a diffondere l’epidemia a Wuhan. Siate trasparenti! Rendete pubblici i vostri dati! Gli Stati Uniti ci devono una spiegazione! “
Parole inquietanti ma alquanto chiare.
4-Ed entra in scena, nel libro, l’istituto Memri, nonché responsabile del sito web: un israeliano di nome Yigal Carmon. Il Signor Carmon o, per meglio dire, il Colonnello Carmon, lo dirige. Ha servito per ventidue anni nell’intelligence militare israeliana, faceva parte di una guerra biologica americana contro la Cina
Agghiacciante: ecco le parole riportate dalle analisi del Memri dalla Totalo:
“La città che è stata colpita dal Coronavirus, è una città industriale ma è solo l’ottava città più ricca della Cina, dopo Shanghai, Guangzhou, Pechino, Tientsin e Hong Kong, che sono le principali città del Paese. Il suo posto in fondo all’elenco delle principali città della Cina è ciò che la rende un luogo adatto per un misfatto americano (…) perché non è al centro dell’attenzione, e il livello di assistenza sanitaria è sicuramente inferiore rispetto alle città più grandi e importanti”.
Infine, grottesca e godibilissima nella lettura è la parte dedicata dalla ricercatrice al
pensiero Politicamente Corretto di fronte al virus. Elenca le iniziative contro la
sinofobia (paura dei cinesi) da governatori di Regione, amministratori e società civile,
culminate con la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’istituto
comprensivo statale Daniele Manin, scuola multietnica di Roma del quartiere Esquilino,
pubblicizzata a reti unificate attraverso un celebrativo reportage fotografico.
Fase 2 : ecco i fiorentini vedere sindaco di Firenze, Dario Nardella, abbracciare un cittadino cinese per dire «no ai pregiudizi e no a chi sfrutta questo momento per fomentare l’odio» e benedire l’iniziativa di un gruppo di imprenditori fiorentini riguardante l’invio di duecentocinquantamila mascherini in Cina.
Fase 3: ecco poi il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, minimizzare l’emergenza nuovo Coronavirus in diretta televisiva, con tanto di ironia e sorrisini grotteschi: “In questo momento nella nostra regione contiamo circa 85mila pazienti con l’influenza stagionale, che spesso causa decessi, e due col coronavirus: questo dà la dimensione di quanto siano infondati gli allarmismi. “
Fase 4 - Culmine degli strali polemici della Totolo è quella frase pronunciata da Massimo Giannini, editorialista di Repubblica e direttore di Radio Capital, il trentuno gennaio in diretta a Otto e Mezzo: “Io penso che il Governo non potesse fare di più di quel che ha già fatto. Il vero problema è che l’untore, autenticamente detto dal punto di vista politico, è Salvini, perché è lui che diffonde il morbo della paura. L’unica arma che Salvini sa usare in tutte le circostanze”.
Una ultima citazione onorifica ( oltre a quello inquietante dedicato al business dei vaccini ) spetta di diritto alla virologa Maria Rita Gismondo.
“La Gismondo, infatti, è stata la principale divulgatrice di disinformazione. Intervistata da giornali e telegiornali-scrive la Totolo-e pubblicando giornalmente post sulla sua pagina Facebook, non ne ha imbroccata una, definendo inizialmente il nuovo Coronavirus «appena più serio dell’influenza». Il ventitré febbraio la virologa dell’ospedale Sacco scriveva: «A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri» seguito da «Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di decessi al giorno! Per coronavirus 1». Qualche giorno dopo, intervistata da Repubblica il ventisei febbraio quando in Italia erano già 655 le persone positive al virus e diciassette i decessi, Maria Rita Gismondo dichiara: “C’è un bombardamento di notizie che fomentano la paura, c’è stato un lavaggio del cervello collettivo, sembra che siamo in guerra ma non siamo in guerra (…) Ora in tanti mi danno ragione. Non penso che la settimana prossima si possa non parlare di coronavirus. Quando tutto questo sarà finito mi farò fare un ciondolo d’oro a forma di coronavirus che è bellissimo. Poi lo metto al collo e sarà il mio trofeo. “
Francesca Totolo, dopo il suo libro best seller ” Infermo Spa” dedicato al business delle Ong, si lancia in una nuova avventura inchiestista che non appare come il solito istant book per giornalisti desiderosi di un archivio mobile per il copia e incolla. Questo è il giornale di bordo per il futuro scrittore che vorrà raccontare un giorno i fasti lugubri del turbo mondialismo. Per una Oriana 2.0 che verrà.