Libri & Editori
"Il boomerang accade anche in amore...". Intervista alla Iena Filippo Roma
Da Iena a scrittore. In libreria per Salani il primo romanzo di Filippo Roma "Boomerang"
Lo storico inviato de Le Iene, Filippo Roma, per la prima volta sveste i panni che indossa da 16 anni per rivelarsi romanziere. Nel suo libro "Boomerang", edito da Salani, parla dell'amore tra gli uomini e le donne, di quello per la lettura, talvolta sorgente di idee "ma anche rifugio dalla tristezza", e di quello per la scrittura. Scrive: "C’è chi è bello, chi è brutto, chi è passabile, chi è interessante, poi c’è chi è antipatico, egoista, di buon cuore, c’è chi è un po’ fesso, chi la sa sempre lunga. Chi è ricco, chi non ha un centesimo, chi fa l’impiegato al comune, chi dirige un’azienda. Comunque siamo fatti, esiste un numero definito di persone che in teoria può innamorarsi di noi… Cos’è in fondo l’amore?". Affaritaliani.it, in occasione dell'uscita di Boomerang nelle librerie, lo ha intervistato.
“Boomerang” è il tuo primo romanzo. Com'è nato?
“E’ nato all’improvviso. L’idea è stata una folgorazione. Alcuni anni fa, stavo facendo sport sulla pista ciclabile sul Lungotevere di Roma e l’idea mi è entrata dentro la testa, lì, così. Ho avuto l’illuminazione, o, come volgarmente si dice, l’ispirazione, e in un secondo mi sono stati chiari trama e soggetto del romanzo. Poi, com’è ovvio, ci ho messo alcuni anni per approfondire la psicologia dei personaggi, le vicende… E questa è la vera parte complicata, soprattutto se non sei uno scrittore, come nel mio caso. Per me è stato un confrontarsi con una cosa mai fatta.”
Il boomerang cosa rappresenta nel libro?
“E’ quando si compie un’azione disonesta, ingannando il prossimo a proprio vantaggio. Questo, poi, ti torna indietro come un boomerang. Ed è quanto succede anche ai personaggi del libro. L’azione che compiono i tre protagonisti del triangolo amoroso, in un modo o nell’altro, finisce per ritorcersi contro loro stessi. Il boomerang è qualcosa che accade anche in amore.”
"Cos’è in fondo l’amore? Trovarsi al posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Un’esatta e misteriosa concatenazione di eventi". Quella del romanzo è una visione fatalista dell’amore?
“Sì, un po’ fatalista lo è. Perché alla fine è a questo che si riduce tutto: al colpo di fortuna, alla fine in amore è una botta di culo. Quante volte si dice ‘ci siamo incontrati troppo tardi’, ‘dovevamo conoscerci prima’? Quanti amori non vanno in porto per questo? La congiunzione astrale, la persona giusta, al momento giusto, nel posto giusto... è questa la botta di culo, che può far nascere un grande amore. Ci sono tanti amori mancati, secondo me, che potenzialmente potrebbero nascere e vivere ma che non succedono per mancanza di contemporaneità: di luoghi, incontri, persone.”
C’è qualche elemento autobiografico?
“C’è qua e là. I fatti dell’intreccio principale sono opera di fantasia, però qualche riferimento alla mia vita c’è. Soprattutto nella parte iniziale, dove si racconta l’adolescenza di Leo, e in particolare, del suo grande amore per la lettura, come rifugio e fuga da quell’età, l'adolescenza, fatta di complessi e timidezze. Come il protagonista la passione per i libri me la trascino dietro da quando ero un adolescente, di 13 anni.”
Dal 2004 sei una Iena. Da Iena a scrittore…quali differenze e quali somiglianze ci sono?
“Ci sono sicuramente punti in comune e punti di distanza. Sia fare la Iena sia fare lo scrittore comporta un racconto. Sia un servizio delle Iene sia un romanzo racconta qualcosa. Ma mentre le Iene raccontano la realtà, che poi a volte ti accorgi che arriva a superare a destra l’immaginazione e la finzione, il romanzo è e rimane un’opera di fiction. L’attività di Iena però, nel mio caso, è stata motore e linfa per la scrittura: sono 16 anni che faccio questo mestiere, racconto storie, incontro tipi umani, incrocio dolori e sofferenze. Inevitabilmente mi sono arricchito di molti tratti di umanità, e questi sono il serbatoio dal quale ho attinto nei panni di scrittore, trasferendo con la penna tutte queste esperienze in un romanzo. Per quanto diverse, quindi, le due attività possiedono questa complementarità.”
L’amore romantico oggi è più forte o ha perso quel peso che in passato la letteratura, il cinema, il teatro, l’arte... hanno celebrato e attinto come fonte d’ispirazione?
“Secondo me l’amore rimane una potenza che sposta le cose, anche oggi, come lo era nel '600 o nell’800. Tutti i grandi romanzi tramandati nei secoli hanno come oggetto l’amore. Penso che più o meno la sostanza è sempre la stessa, anche se, cambiano le forme. Il peso dell’amore rimane invariato. Per l’essere umano continua a essere ciò a cui tende principalmente. E' congiungimento con un’altra persona, è condivisione, può essere anche consolazione dalle fatiche della vita. Questo, secondo me, si conserverà sempre, nonostante la trasformazione delle forme.”
Cos’è cambiato?
“Adesso è tutto più fugace. L’intensità non è cambiata, ma è diversa la durata delle passioni. E’ tutto più a portata di mano, più facilmente consumabile, ma allo stesso tempo tutto è destinato a terminare prima. Il tempo è il principale killer dell’amore. E oggi, rispetto al passato, la differenza è che il tempo si ascolta… A un certo punto i grandi amori si esauriscono tranquillamente, e si passa al prossimo. La forma contemporanea dell’amore ha acquisito un tratto più consumistico.”
Pensi di continuare con l’attività di scrittore?
“Mi piacerebbe. Ho già pronta un’altra idea. Naturalmente si tratta anche di trovare un editore disposto a scommetterci su. Se sarà un romanzo? Sì, e ci sarà ancora di mezzo l’amore: la passione tra gli uomini e le donne, e quella per la scrittura.”
LA TRAMA
Leo è convinto che il suo destino sia quello di diventare uno scrittore. Bulimico di libri, sin dall’adolescenza si rifugia nelle storie dei grandi autori russi e francesi, da Guerra e Pace al Conte di Montecristo, per sfuggire al suo senso di solitudine e di inadeguatezza. Non ha però il talento della scrittura, almeno fino a quando non incontra Barbara. Lei è innamorata di lui e con i suoi messaggi intrisi di passione è proprio la linfa che gli serve. E, quando la passione non basta più, Leo ne succhia la sofferenza e riesce a realizzare un libro che è un successo. Ma non tutto va com’è nei suoi piani. Perché al destino non puoi sfuggire, e nemmeno al vero amore, che ha il volto e il nome di Elena. Leo è convinto di conoscerla… ma chi è davvero questa cassiera dalla faccia d’angelo? Leo, Barbara ed Elena. Ognuno di loro ha un segreto da nascondere e forse da farsi perdonare. Le loro vite seguono la traiettoria curva di un boomerang e durante questo imprevedibile volo il leit motiv del romanzo si rivela pian piano: la sofferenza d’amore è l’unica strada che ci porta alla scoperta di chi siamo davvero. Fino al momento finale in cui il boomerang colpirà ognuno dei tre protagonisti nel modo più inaspettato…
Chi è Filippo Roma
Filippo Roma è nato a Roma nel 1970. Ha esordito come sceneggiatore del cortometraggio Topi di Appartamento, scritto insieme all’amico Alessandro Sortino e diretto da Mario Monicelli, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia nel 1997. È stato autore di programmi e quiz radiofonici per Radio Capital, dove ha ricoperto anche incarichi dirigenziali. Nel 2004 è diventato una Iena e da allora non ha più smesso. Nel 2014 ha pubblicato Diario di una Iena, un racconto intimo dei primi dieci anni di vita da inviato delle Iene, corredato da aneddoti e retroscena relativi al programma. Boomerang è il suo primo romanzo.