Libri & Editori
Dozzina Premio Strega: le interviste agli autori e alla Presidente
Uno speciale interamente dedicato alla dozzina del Premio Strega 2023: ecco tutto quello che c’è da sapere
Affaritaliani.it ha intervistato gli autori in gara e la Presidente del Comitato Direttivo Melania G. Mazzucco. Ecco un approfondimento esclusivo sui titoli della dozzina e sul dietro le quinte del più importante premio letterario italiano.
I libri selezionati per far parte della dozzina del Premio Strega 2023 sono riposti in una pila ordinata sulla mia scrivania: attendono di essere fotografati, riletti, ulteriormente studiati per successive interviste di approfondimento. Intanto, però, hanno già avuto modo di farsi scoprire grazie a questo primo speciale che Affaritaliani.it dedica allo Strega: un lavoro che ci ha portati a contattare gli autori in gara, porre loro qualche domanda, sfogliare i volumi cartacei e intervistare Melania G. Mazzucco, già vincitrice del più importante premio letterario italiano nel 2003 con Vita e oggi Presidente del Comitato Direttivo dello Strega. L’abbiamo incontrata a Roma e le abbiamo chiesto un parere sulla dozzina di quest’anno: che cosa la connota rispetto alle precedenti edizioni e come si collocano i titoli all’interno dei vari generi.
“Ciò che ci ha colpiti sin da subito nella totalità delle opere proposte è stata la forte presenza di un trauma: in quasi tutti i libri si parla di dolore, morte, suicidio, perdita. È come se il Paese intero si stesse interrogando sull’elaborazione di un lutto collettivo attraverso la scrittura. Lo abbiamo percepito come un messaggio positivo che denota una grande fiducia nell’atto dello scrivere, inteso come cura, terapia e rinascita. Questo elemento è evidente in maniera significativa anche nelle storie selezionate per la dozzina, con l’apparire della malattia, dell’abbandono, della sofferenza. Di conseguenza, molti libri non sono romanzi di fantasia, ma memoriali, con una riscrittura della propria storia che attinge a piene mani dalla realtà, comunicando in prima persona”.
Non solo memoir però, perché – come ci spiega Melania G. Mazzucco – qualcuno si è cimentato in generi diversi, talvolta piuttosto originali. “Sono esperimenti degni di nota due libri che riscrivono testi altrui dimostrando la vitalità e l’evoluzione della letteratura, che in questo caso prende spunto dal passato per creare qualcosa di nuovo. Una delle due storie si confronta con Perec, l’altra con Parise e sono entrambe molto interessanti; allo stesso modo vanno segnalate due biografie, altro genere che negli ultimi anni è andato crescendo e imponendosi nel mercato editoriale”.
Dunque questa dozzina è “una grande riflessione su chi siamo adesso e su ciò che ci sta succedendo, a denotare un Paese ferito e ammalato, che tuttavia ha ancora fiducia nella parola come possibilità di comprensione del dolore e quindi del suo superamento. A fronte delle tantissime forme di comunicazione che oggi esistono, ben meno impegnative di un libro, il concorso di quest’anno ci dimostra che la scrittura e la lettura non sono affatto attività in via di estinzione, tutto il contrario”.
I libri in gara sono i seguenti, in ordine alfabetico:
1. Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), presentato da Giuseppe Antonelli.
2. Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), presentato da Franco Buffoni.
3. Andrea Canobbio, La traversata notturna (La Nave di Teseo), presentato da Elisabetta Rasy.
4. Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot), presentato da Elena Stancanelli.
5. Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
6. Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani), presentato da Simonetta Sciandivasci.
7. Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), presentato da Teresa Ciabatti.
8. Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), presentato da Nicola Lagioia.
9. Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), presentato da Jhumpa Lahiri.
10. Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri), presentato da Daria Bignardi.
11. Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), presentato da Lia Levi.
12. Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), presentato da Leonardo Colombati.
Nelle prossime pagine li approfondiremo uno ad uno per farvi scoprire qualcosa in più sulle storie e sugli autori, a cui Affaritaliani.it ha rivolto per l’occasione alcune domande.