Libri & Editori

Festa della Donna: 5 figure femminili da cui prendere esempio

di Chiara Giacobelli

L’8 marzo Affaritaliani.it vi propone cinque biografie dedicate a donne straordinarie, che hanno segnato la storia

La scultrice. Vita di Camille Claudel di Pia Rosenberger (Beat Edizioni)

Camille Claudel è una delle artiste più talentuose e al contempo dimenticate nella storia dell’arte. Semmai, se ne è parlato come musa e amante di Rodin, dunque sempre in funzione di un uomo; Camille, però, era una donna con una personalità estremamente interessante, dotata di una creatività artistica produttiva e ricettiva nei confronti degli stimoli che la circondavano.

Siamo a Parigi sul finire dell’Ottocento, un luogo e un’epoca che di per sé fanno già venir voglia di amare il romanzo La scultrice, realizzato dalla giornalista e guida turistica Pia Rosenberger attorno alla Vita di Camille Claudel. Da poco pubblicato da Beat Edizioni (Neri Pozza), questo libro punta a far emergere l’immenso mondo sommerso di Camille, quello cioè di cui quasi nessuno parla mai.

Ragazzina appena sedicenne proveniente dalla campagna, si trasferì con la famiglia a Parigi con il sogno di studiare scultura, la sua più grande passione: di lì a poco lo realizzò, venendo accettata presso la prestigiosa Accademia Colarossi. Nel giro di breve tempo divenne l’allieva prediletta del maestro Alfred Boucher, per poi aprire – nel 1882 – uno studio di scultura insieme a due amiche e colleghe.

È dunque la giovane dal cuore gonfio di speranze che la Rosenberger racconta in queste toccanti pagine e poi la donna che fu sì amante e musa ispiratrice di Auguste Rodin, arrivando quasi ad annullare sé stessa per lui, ma fu anche un’entità a sé stante che oggi è importante riscoprire e conoscere. Dunque, non più Camille in funzione di Rodin, ma Camille per sé stessa: l’artista, la creatura in cerca di passione e l’innamorata che sperò sempre in un matrimonio con l’uomo che possedeva il suo cuore.

Attraverso una serie di capitoli brevi, densi di dialoghi, anticipati da luogo e data per seguire l’evoluzione della sua vita giorno dopo giorno, l’autrice indaga in queste pagine la natura meno conosciuta di una grande artista dell’Ottocento francese, senza però mai parlarne in maniera troppo esplicita; sono piuttosto i fatti, gli scambi di battute, qualche breve discorso indiretto dal punto di vista di Camille a creare riga dopo riga il ritratto di una figura tanto coraggiosa quanto fragile, tanto combattiva quanto disposta a cedere di fronte alle lusinghe dell’amore.

Fu una vita di sofferenza, quella di Camille Claudel, inutile negarlo; fors’anche perché certa arte, così tortuosa e intensa, nasce quasi sempre da un’inquietudine interiore. Oggi sappiamo del suo dolore perché è documentato che morì nel manicomio di Montfavet il 19 ottobre 1943, ma per scavare dentro le pieghe di una tale disperazione occorre approfondirne la storia, le disillusioni, accoglierne le cadute. Scrive lei stessa a proposito della sua esistenza, che fu lunga e la portò quasi alla soglia degli ottant’anni: “Dal sogno che è stata la mia vita, ora è rimasto solo l’incubo. Da cosa deriva tanta ferocia umana?”.

Oggi più che mai non abbiamo ancora una risposta a questa domanda…

Foto 6   La scultriceSpeciale Festa della Donna 2022: "La scultrice. Vita di Camille Claudel" di Pia Rosenberger (Beat Edizioni)