Libri & Editori
Leonardo investigatore e i disegni perduti, il romanzo di Alberto Pizzi
Ha uno spunto molto interessante il nuovo romanzo del piemontese Alberto Pizzi, autore per Vallecchi editore de “I Disegni perduti di Leonardo”. Siamo nel 1494, anno in cui il marmo per la costruzione del Duomo di Milano viene trasportato dalle Cave di Candoglia via acqua, percorrendo il Toce, il lago Maggiore, il Ticino e i Navigli. Durante il viaggio di ritorno un barcone naufraga. A bordo ci sono quattro disegni preparatori del Cenacolo che, nella volontà di Leonardo da Vinci, non dovrà essere un affresco ma una statua da porre all’interno del Duomo. Ad andarli a cercare sarà l’artista in persona… Da qui prende le mosse il giallo immaginato dallo scrittore che Affari italiani ha incontrato per capire la genesi dell’opera. “Ho iniziato a scriverlo dieci anni fa, dopo la morte improvvisa di mia moglie. Prima non avevo mai scritto nulla, se non lettere e mail per lavoro. Il genere giallo non è stata una scelta ponderata ma è venuta spontanea, da appassionato di libri gialli quale ero”, spiega l’autore, che si è rivelato un eccellente tramista, capace di mantenere il rigore storico.”
Le ricerche hanno richiesto molto lavoro?
Il romanzo ha richiesto abbastanza tempo per la documentazione storica, riguardo il taglio e il trasporto del marmo dalle cave di Candoglia a Milano, più che per la vita Leonardo. Nonostante la mia zona sia ricca di cave per l’estrazione del marmo, del serizzo oppure del granito, non vi è molta documentazione del passato che ne ripercorre la storia.
Dove si ferma la sua fantasia?
Gli avvenimenti ambientati nel 2019 sono frutto di fantasia dell’autore. Per quanto riguarda la vicenda del marmo trasportato via acqua è tutto comprovato da documenti storici e da racconti passati da generazione in generazione. Per quanto riguarda Leonardo è vero che fece una proposta di Tiburio per il Duomo e che non venne accettata, come è vero che è esistito il personaggio di Franchino Gaffurio, noto cantore del Duomo. Riguardo al Rivellino costruito a Locarno, secondo alcuni storici fu proprio Leonardo a progettarlo e a sovraintendere ai lavori. Dando per valida questa tesi, significa che per andare da Milano a Locarno Leonardo è transitato dalle parti di Candoglia. Chiaramente non c’è prova che ci sia passato, anche perché non l’ha fatto! Qui è entrata in gioco la fantasia.
A cosa pensa si debba tanta attenzione, anche da parte della Tv, sulla figura di Leonardo?
Leonardo era un genio, una mente straordinaria. Siccome oggi c’è un appiattimento assoluto e regna sovrano il nulla (vedi trasmissioni tipo Grande Fratello o l’importanza degli Influencer, la situazione delle scuole, ecc.) non ci resta che aggrapparsi a un genio come Leonardo. Ci ha insegnato che se esiste un problema bisogna trovare la soluzione, ogni sua scoperta è nata così.
Ha seguito la fiction di Rai1 su Leonardo, che ne pensa?
L’ho seguita solo marginalmente all’inizio e non mi è piaciuta. Ho preferito rileggere il mio libro, mi ha appassionato di più anche se conoscevo già come andava a finire.