Libri & Editori

Libri, l’Italia preferisce la carta. Boom per la letteratura dei piccoli

di Redazione

Le rivendite che hanno garantito maggiori ricavi agli editori sono state le librerie indipendenti e gli store on-line, lasciando indietro GDO e specializzate

L’aumento dei titoli pubblicati (+11,1%) e delle tirature (+11,7%) si nutre di un nuovo mix di canali di vendita, formati e generi letterari. Tra le rivelazioni degli ultimi anni ci sono i fumetti, oggi pari al 13% dei titoli di narrativa: nel 2021 ne sono usciti tremiladuecento titoli, in crescita del 38,4% rispetto al 2010 (mentre nel 2000 i titoli pubblicati erano solo trecento). Due miliardi di visualizzazioni per l’hashtag #BookTokItalia sul più giovane dei social network ci confermano che una sinergia tra nuovi media ed editoria è non solo possibile ma anche molto promettente. Tre dei libri più venduti dello scorso anno, come riportato dal presidente di AIE Ricardo Franco Levi al Salone del Libro, erano infatti associati a questo hashtag.

Si afferma anche il genere del best-seller, ma è la grande crescita della letteratura per bambini e ragazzi a procedere spedita da diversi anni, trainata sì dai manga ma anche dalle opere per i più piccoli, che stanno diventando una risorsa preziosa. Per salvarsi dalla crisi il digitale dunque non basta. Guardando il mondo della carta stampata si vede che anche le copie digitali dei quotidiani faticano a sfondare (-6% sul 2021) nonostante gli abbonamenti a forte sconto messi in campo dagli editori. Per Andrea Riffeser Monti, presidente FIEG, i distributori automatici rappresenterebbero un’opportunità per riavvicinare i lettori alla lettura del giornale, ma il costante calo delle vendite giornaliere (-9,4% sul 2021 e -32,4% sul 2018 tra digitale e cartaceo) avalla l’ipotesi di un mutamento ben più radicale nelle abitudini dei consumatori.