Libri & Editori
Medici Senza Frontiere compie 50 anni: in libreria con Einaudi "Le ferite"
Quattordici racconti firmati dai migliori autori contemporanei ed editi da Einaudi: il ricavato andrà a sostegno di MSF
Domenico Spagnolo, psicologo psicoterapeuta e operatore di MSF, spiega così il concetto di ferita alla base di questo libro: “A volte sono visibili sul corpo come volessero ricordarti che quel fatto è accaduto davvero, a te, e in qualche modo sei sopravvissuto. Ci sono però ferite che non si vedono, ad esempio la tubercolosi è una di quelle malattie specializzate nell’infliggerti questo tipo di cicatrici. Ora, immaginate come possa essere avere una profonda cicatrice sui polmoni. Ci riuscite? Io no, ma Zulfiya invece lo sa. Durante la mia prima visita in un reparto pediatrico di un ospedale in Uzbekistan, tutto il suo corpo di ragazzina di 14 anni era racchiuso in un bozzolo di rabbia e paura. Zulfiya mi ha insegnato che quando la vita ti schiaffeggia, più che il lato sofferente è importante guardare il lato ironico e luminoso, rimanendo grati di esser vivi”.
Le ferite è un’iniziativa davvero valida e originale, a cui sia la casa editrice che i quattordici scrittori hanno aderito con estremo entusiasmo, rinunciando ai propri proventi. Ci auguriamo che il lettore possa seguire il loro esempio, contribuendo a fare del bene attraverso la letteratura.
Chiudiamo, allora, con le parole della dottoressa Claudia Lodesani, Presidente di MSF: “Non avremmo mai immaginato di festeggiare un anniversario tanto importante in un periodo storico così particolare, toccati anche noi, le nostre famiglie, le nostre comunità e, naturalmente, i nostri pazienti. Cinquant’anni fa un manipolo di medici e giornalisti ha intrapreso una nuova strada nell’umanitario, fatta di rotture col passato e visione del futuro. Ancora oggi, quello che facciamo è prima di tutto curare ferite, del corpo e dell’anima. Ma dietro ogni ferita c’è la gioia di ogni guarigione. Questo bellissimo progetto di Einaudi e i racconti degli scrittori e delle scrittrici aiuteranno il pubblico a riflettere sul dolore e sul bisogno di portare aiuto, anche quando è lontano e non si vede.”