Libri & Editori
Nicola Calathopoulos, Dannati per sempre: ironia e cultura contro la banalità
“La solitudine può essere un porto sicuro e dolcissimo”
Intervista a Nicola Calathopoulos, in libreria con Dannati per sempre, Minerva editore
In un mondo in cui tutti sembrano fare a gara per mostrare il più possibile di sé sui social network e diventare famosi, l’autore del romanzo Dannati per sempre, best seller internazionale, ha scelto di nascondersi dietro a uno pseudonimo: Ferdinand Celouis. Perché l’ha fatto? Chi è in realtà? A queste domande vuole rispondere Mauro Delgado, un critico letterario di successo, che finisce per trasformare la propria ricerca in un’ossessione logorante.
Possiamo sintetizzare così, senza spoiler, la trama dell’esordio letterario di Nicola Calathopoulos (giornalista, laureato in filosofia e direttore di NewsMediaset), che si intitola, appunto, Dannati per sempre. Tra analisi semantiche e semiologiche, segreti e depistaggi, la storia si svolge come un giallo, senza però esserlo. “Per questa mancata appartenenza a un genere letterario preciso ho avuto difficoltà a trovare chi fosse disposto a pubblicare il mio libro”, racconta Calathopoulos ad Affaritaliani.it, “fino a che non ho incontrato un editore illuminato, Minerva, a cui è piaciuto subito il progetto”.
Del giallo l’opera ha le indagini e i misteri, ma “a differenza del titolo e della copertina è un libro scritto con ironia”, ci spiega l’autore, “perché penso che dopo una giornata di duro lavoro le persone abbiano diritto di tornare a casa e godersi un libro che non le appesantisca”.
E infatti lo stile è giornalistico, con frasi brevi, descrizioni rapide ed efficaci, e un’attenzione particolare per il lessico. Come i suoi personaggi, infatti, Calathopoulos ammette di avere “un’ossessione per il linguaggio: non si troveranno ripetizioni perché credo nell’importanza delle parole, del non usare luoghi comuni, dello scrivere in modo accattivante”.
Allo stesso modo, Dannati per sempre coniuga leggerezza e protagonisti caricaturali con temi filosofici importanti: la fuga dal mondo, il valore della cultura nella società dell’apparenza, la costruzione della propria immagine e l’autodistruzione. È in sostanza una storia in cui i protagonisti si battono contro la banalità del mondo di oggi, e chi cerca di sfuggire alla superficialità rischia di essere… dannato per sempre.