Libri & Editori
Palamara, boom per "Il sistema": 165mila copie in 9 giorni e 6ª ristampa
"Il sistema" è un caso politico ed editoriale: Palamara, radiato dall'ordine giudiziario, racconta la sua verità incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti
Un vero e proprio successo che, a pochi giorni dallapubblicazione, ha già ottenuto una risposta notevole da parte deilettori. Il Sistema (Rizzoli), il libro in cui Luca Palamara, radiato dall'ordine giudiziario nell'ottobre 2020, racconta la 'sua verità' incalzato dalle domande del direttore de 'Il Giornale' AlessandroSallusti, è diventato un caso non solo politico ma anche editoriale. Ilvolume, infatti, in libreria dal 26 gennaio, ha già fatto il pieno divendite e di ristampe.
"Il Sistema di Alessandro Sallusti e LucaPalamara, sta registrando un vero e proprio boom di vendite - diceall'AdnKronos Filippo Guglielmone, direttore generale operativo dellecase editrici del gruppo Mondadori- "Rizzoli ha pubblicato il libromartedì 26 gennaio: dal giorno dell'uscita è stabilmente nei primi postinelle classifiche dei libri più venduti, ristampando 6 edizioni in unsettimana per un totale di 165.000 copie". Nel saggio, sollecitato daSallusti, Palamara racconta in che cosa consista il 'Sistema' checondizionerebbe la magistratura e la politica.
"Tutti quelli - colleghimagistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni moltidei quali tuttora al loro posto - che hanno partecipato con me a tesserequesta tela erano pienamente consapevoli di ciò che stava accadendo",spiega l'ex magistrato che aggiunge: "Io non voglio portarmi segretinella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c'entrano''.
Giudice Esposito: "Mai fatto parte del sistema e mai trescato con politici"
A commentare questo successo è stato anche il giudice Esposito: "Luca Palamara - oramai diventato una ''star'' televisiva (purtroppo questa è l'Italia!) - nella trasmissione QuartaRepubblica di Rete 4 di Mediaset dell'1/2/2021, continua a gettare (ingiustificati e subdoli) sospetti sulla sentenza di condanna di Silvio Berlusconi emessa nell'agosto 2013. Afferma costui che ''il 2013 era caratterizzato da un forte scontro tra la magistratura e Silvio Berlusconi e la magistratura si compattava realizzando un sistema. C'è la volontà di dire riflettiamo su quello che è accaduto''.
E' quanto denuncia in una nota il giudice Antonio Esposito ricordando che "poiché il Berlusconi, proprio nel 2013 è stato, per la prima e unica volta, condannato in via definitiva da un collegio della Cassazione da mepresieduto, dopo una serie di assoluzioni e di moltissimi proscioglimenti per prescrizione (quindi, il riferimento al 2013 è volutamente suggestivo, insinuante, fuorviante) è opportuno precisare che, a differenza del Palamara, non ho mai fatto parte di alcun 'sistema', non ho mai 'trescato' con politici, non ho ricevuto pressioni di alcun genere, e la decisione di condanna del Berlusconi fu esclusivamente basata sulle risultanze processuali".
"Se c'è un bisogno 'di riflettere'" aggiunge Esposito "è sulla vergogna determinata dal 'Sistema' di cui Palamara era uno dei principali protagonisti, e sono d'accordo con lui quando dice che non era il solo protagonista. Se poi l'aver fatto parte di questo 'Sistema' - che, come egli afferma, è 'spietato e che non fa prigionieri' - che ordinava, in violazione di qualsiasi regola, (che più di tutti il magistrato dovrebbe osservare), a secondo i casi, punizioni o promozioni, non lo fa sentire 'colpevole' o 'pentirsi', (come egli afferma), allora non si comprende che cosa avrebbe dovuto ancora fare il Palamara per raggiungere il 'pentimento' e sentirsi 'colpevole'.