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Vaccino Covid, Galli: "Eleggere a suffragio universale Cda di multinazionali"
Perché ormai, dice Giorgio Galli ne L'anticapitalismo imperfetto, "la salute dell'umanità è un optional gestito dalla beneficenza di privati"
Lungi dai loro programmi stanziare una piccola parte delle enormi risorse di cui dispongono, per finanziare "tutte le ricerche sui vaccini che volessero, a partire da Big Pharma e dalle Cinque sorelle del Big Tech", di cui, ad esempio, Bill Gates "è un inventore che scrive ai leader mondiali, come se lui stesso - chiosa - non fosse uno di loro a livello economico, ben più potente e dovizioso dei leader politici". A sostegno di questa nuda e cruda annotazione, Galli porta il valore di Borsa, estate 2020, in miliardi di euro, delle ricchissime Cinque sorelle del Big Tech: Amazon 1.180; Microsoft 1.360; Apple 1.330; Google 769; Facebook di 584.
Di contro, il 21 marzo 2020 nel pieno della pandemia, la Bce (Banca centrale europea) annunciava che, prosegue Galli, "sarebbero stati stanziati i primi 175 miliardi di euro per sorreggere le economie del continente, messe in grave difficoltà dalla paralisi del coronavirus [...] il problema consisteva nel come fare arrivare in tempi brevi quelle enormi risorse alle piccole imprese e ai negozianti pressati da esigenze immediate". Come se esce allora da questa criticissima situazione che rischia di lacerare ulteriormente la già debole 'democrazia rappresentativa', laddove ancora esiste, o meglio sopravvive? E da chi aspettarsi un'impennata di rivolta possibile?
Galli formula la sua idea di eleggere a suffraggio universale una parte dei membri del CdA delle multinazionali per rafforzare il controllo dei cittadini: "vorrei confrontarmi con altre proposte di soluzione della crisi che incombe", si legge, con amarezza, nelle ultime righe del libro.Così come, al contrario, si resta colpiti dalla considerazione, sull'incontro che è alla base di ogni reale cambiamento, tra intellettuali ribelli e comportamenti collettivi per l'ampliamento dei diritti e per il miglioramento delle condizioni di vita, che Galli riserva ai piccoli cenacoli dove rimergono intellettuali ribelli.
Come, Sergio Bellucci già dirigente di Rifondazione comunista che in 'Industria dei sensi' (Harpo editore) analizza la costruzione dell'egemonia di quello che definisce "il capitalismo cognitivo". E Mario Agostinelli già segretario della Cgil in Lombardia, autore con Debora Rizzuto di 'Il mondo al tempo dei quanti. Perchè il futuro non è più quello di una volta' (Mimesis). E poi "a Roma vi è attorno alla rivista settimanale Left e all'Associazione Amore e Psiche, un gruppo di studiosi, formatisi dagli anni Settanta col Partito comunista e nelle sedute di Analisi collettiva dello psichiatra Massimo Fagioli, che con l'editrice L'Asino d'oro pubblica testi di economia collocabili nell'anticapitalismo di sinistra, come, ad esempio, 'Il flagello del neoliberismo - Alla ricerca di una nuova socialità' di Andrea Ventura".