Libri & Editori

Web e social tra rischi e opportunità: in ristampa “La rete che vorrei”

Già in ristampa il libro pubblicato da FrancoAngeli, una raccolta di saggi curata da Ruben Razzante, docente di diritto dell’informazione e della comunicazione

La pandemia ha stravolto i ritmi e cambiato le abitudini di tutti, adulti e bambini. Relazioni umane, scuola, lavoro, sono diventati ancora più virtuali e sono di conseguenza ulteriormente aumentati i rischi e i pericoli nei quali possono incorrere i giovani. 

“Il caso TikTok e le assurde sfide alle quali molti minori partecipano sui social sono stati argomenti molto trattati sulle pagine di cronaca delle scorse settimane. Questi episodi, nella loro tragicità e traumaticità, possono tuttavia contribuire a far maturare la consapevolezza dei rischi della Rete e della conseguente necessità di disciplinare in modo equilibrato i diritti e i doveri nello spazio virtuale, bilanciando libertà e responsabilità” spiega il prof. Ruben Razzante, docente di Diritto dell’informazione e della comunicazione all’Università Cattolica di Milano e curatore de "La Rete che vorrei" che festeggia oggi la seconda ristampa, a soli tre mesi dalla sua pubblicazione.

"La Rete che vorrei", edito da FrancoAngeli, è una raccolta di saggi firmati da osservatori privilegiati - colossi della Rete, Tv, istituzioni, mondo produttivo, centri di ricerca – raccolti da Ruben Razzante, che ha tirato le somme e scritto un corposo contributo sul fenomeno fake news. Il libro contiene testimonianze di C. Avenia (Confindustria Digitale), G.C. Blangiardo (Istat), C. Cascone (Tribunale per i minorenni di Milano), D. Chieffi (Dipartimento Innovazione, Presidenza del Consiglio), G. De Rita (Censis), D. Dougherty (Alibaba Group), M. Foa (RAI), C. Giorgi (Amazon Italia), M. Ibarra (Sky Italia), S. Lucchini (Intesa Sanpaolo), M. Marseglia (Amazon Italia), A. Mazzetti (Facebook), S. Panseri (Google), G. Pitruzzella (Corte di Giustizia U.E.).

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In piena pandemia social, store online, motori di ricerca hanno garantito servizi essenziali o diritti, diventando più “umani” ma anche più potenti, le Tv hanno acquistato nuova centralità, le imprese, la pubblica amministrazione, i cittadini hanno allargato la loro dimensione digitale in modo impensabile. Si sono create nuove opportunità ma anche nuovi divari; c’è stata una overdose tecnologica che ha spazzato via vecchie consuetudini ma anche aperto la strada ad abusi e/o dipendenze. La disinformazione galoppa. Come trovare un nuovo equilibrio?

Il volume, che si rivolge a quanti puntano a vivere in maniera sempre più consapevole e responsabile la loro dimensione digitale, tratta di temi quali l’impatto della digitalizzazione sulla produzione e distribuzione di beni e servizi, il valore dei dati, la tutela dei diritti degli individui e delle imprese nel web, l’integrazione multimediale, l’evoluzione dell'economia e della finanza, le politiche dei colossi della Rete in difesa delle imprese e degli utenti, la qualità dei contenuti informativi, la patologia dell'ecosistema mediatico e il funzionamento delle democrazie. Pretendere di padroneggiare fino in fondo i cambiamenti che la Rete sta vivendo equivarrebbe all'illusione di riuscire a trattenere in una mano tutti i granelli di sabbia raccolti. Occorre uno sforzo di maturo e operoso adattamento all'ambiente virtuale che non faccia mai venir meno la centralità irriducibile dell'uomo e la sua inarrivabile profondità.

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