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Pubblicità on line, abbiamo un problema: sfida agli Ad blocker

E' una delle sfide del presente, visto il successo tra i più giovani, del futuro. Gli Ad blocker, cioè i software che bloccano la pubblicità online, sono sempre più diffusi. Un danno per tutti: centri media, aziende, imprese editoriali.

A dare un impulso fondamentale è stato iOS9: il nuovo sistema operativo di Apple include già dei blocchi per la pubblicità. Ma tra i giganti del web c'è chi mette in guardia dall'abuso degli Ad blocker. Marissa Mayer, ceo di Yahoo! sostiene che la navigazione è meno ricca senza la pubblicità. Allo stesso tempo, però, ha messo in guardia gli editori: gli Ad blocker sono un campanello d'allarme, al quale bisogna reagire con una pubblicità meno invasiva, puntando su formati più integrati, come ad esempio il native advertising.

La crescita degli Ad blocker è rapidissima. Soprattutto in Francia e Germania, dove i software sono utilizzati da un utente su 4. E la cosa più preoccupante sta nel fatto che i numeri aumentano tra quelle fasce di popolazione che rappresentano una parte del presente e una buona fetta di futuro del web: in Francia, Germani e Canada, un under 24 su 3 utilizza un programma simile.

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