Appunti in aula... parlamentare; la Repubblica bacchetta, ma sbaglia - Affaritaliani.it

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Appunti in aula... parlamentare; la Repubblica bacchetta, ma sbaglia

Giuseppe Vatinno

Invece Massimo Gramellini sul Corriere della Sera loda l'iniziativa.

Perché i radical chic mondiali stanno perdendo in tutto il mondo?

Una delle risposte possibile passa anche dagli appunti.

Nel giorno in cui la Camera ha eletto l’ufficio di Presidenza un fotografo intelligente, Alessandro Di Meo, ha scattato una foto emblematica: uno dei nuovi deputati prendeva diligentemente appunti. Una cosa normale in un Paese normale, ma non in Italia. La foto è rimbalzata sui social e sui giornali per poi approdare a la Repubblica, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, riciclato ultimamente nei ruoli di (smentito) teologo.

Allora il ragionamento di Repubblica è stato più o meno il seguente: poiché la zona della foto era in zona grillina si sarebbe trattato di un deputato Cinque Stelle, perché solo a loro potevano fare una cosa così naif e cafona come prendere appunti ed ha aggiunto il commento acido.

Si legge infatti:

La Camera elegge l'Ufficio di presidenza e il deputato neoeletto, alla sua prima esperienza, prende diligentemente appunti come fosse a scuola. Questo scatto del fotografo Alessandro Di Meo ha fermato in tutto il suo candore l'esordio di un parlamentare di Montecitorio sui banchi del gruppo Cinque stelle. La scrittura, quasi adolescenziale, sembra appartenere a un deputato molto giovane, forse ancora fresco di università e abituato a riassumere su carta la lezione del docente di turno. Lezione in PowerPoint e in slide, evidentemente, perché anche in questi appunti da neoparlamentare, le informazioni e le nozioni vengono riportate e organizzate sul taccuino senza neppure un punto, una virgola o altre antichità grammaticali, ma connesse solo da freccette e simboli matematici.

Si noti tutto lo sprezzo per il deputato e la saccente bacchettatura per la mancanza delle “antichità grammaticali”.

Forse a Repubblica sono più importanti le antichità che inventarsi le interviste al Papa, come ha fatto Scalfari, ma per il resto del mondo no.

Viceversa il Corriere della Sera, Massimo Gramellini ha lodato, come deve essere, l’iniziativa.

 

Ps

Facciamo notare agli illuministi di Repubblica che nei famigerati appunti c’è anche un operatore logico e cioè il quantificatore universale “per ogni” che si scrive “V” e si pronuncia “vel”. Un sicuro indizio della cultura scientifica del sospetto…